marilot

Nuovo Iscritto
salve,
ho firmato il compromesso per l'acquisto della mia prima casa e sto affrontando, tramite il notaio una serie di problematiche inattese che precedono la stipula dell'atto di compravendita.
Per l'mmobile, sito nel comune di Roma, è stata presentata domanda di concessione in sanatoria nel lontano 1986 ma purtroppo non è stata ancora rilasciata, malgrado non vi siano motivi ostativi a tale rilascio, a causa del tristemente noto "modus operandi" dell'ufficio condono. Il notaio quindi ha dovuto fare, tramite un tecnico, una serie di ulteriori indagini, oltre all normali visure, che hanno fatto crescere i costi notarili rispetto al preventivo iniziale.
La mia domanda è:
posso chiedere al venditore di accollarsi questi costi aggiuntivi legati alla problematica, ancora non risolta, della concessione mancante, che ha fatto, oltretutto slittare la data del rogito?
Grazie per la disponibilità
ML
 

Maurizio Zucchetti

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
In teoria, visto che il venditore si è impegnato a vendere la casa in regola con la normativa vigente, i costi relativi alla verifica di tale conformità dovrebbero essere a suo carico. D'altra parte, però, le verifiche relative le ha effettuate il tuo notaio mentre avresti dovuto informare il venditore della cosa e lasciasse che se la sbrigasse lui! :confuso:
A questo punto ti consiglio di affrontare serenamente la questione per cercare di arrivare ad un accordo che soddisfi entrambi (fifty-fifty? :sorrisone:)

Posso sommessamente farti notare che se ti fossi avvalsa della consulenza di un AI avrebbe gestito lui la cosa? :occhi_al_cielo:

;)
 

marilot

Nuovo Iscritto
:stretta_di_mano: grazie Maurizio, la tua è una proposta ragionevole in ogni caso!
io però mi sono avvalsa e mi avvalgo ancora della consulenza di un AI.
Ed infatti l'AI mi tranquillizza sul fatto che i venditori sono persone disponibili al dialogo.
Il mio dubbio era proprio quello che, essendo un'indagine su iniziativa del mio notaio, i costi di cui si parla toccherebbero a me.
C'è da premettere che, al momento della proposta di acquisto ero a conoscenza del fatto che per l'immobile era stata fatta domanda di concessione in sanatoria e che che la stessa, se pur rilasciata, non era stata ritirata, ma che in sede di preliminare il venditore l'avrebbe prodotta (secondo mia espressa richiesta).
Al momento della firma del compromesso, alla mia richiesta di vedere la concessione mi è stato risposto che l'ufficio del condono non l'aveva ancora rilasciata, ma che non sussistevano motivi ostativi al rilascio e che il proprietrario venditore avrebbe avuto cura di produrre un documento a firma di un tecnico che attesti ciò.
Tutto ciò mi rende un pò diffidente e ha reso diffidente anche il mio notaio che ha ritenuto opportuno svolgere indagini in merito. Ad ogni modo la parte venditrice ha sottoscritto un accordo per cui entro la data pattuita avrebbe prodotta tutta la documentazione necessaria alla stipula della compravendita, pena inadempienza....e ci accingiamo ad accordarci su una proroga...ecco perchè vorrei togliere alla beffa almeno il danno....
 

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