Rispondo a tutti, visto che sono responsabile di aver sollevato questo argomento qualche mese or sono: dico ad Oris che ho fatto parte del team che ha realizzato le procedure di Crif a metà anni ’90 e ricordo che già allora si parlava di privacy e la risposta era sempre la stessa: “vuoi un prestito, allora autorizzami a trattare i tuoi dati!”. Mi verrebbe da dire “vuoi la casa? Sei onesto e trasparente? Non vuoi fregare nessuno? Allora quale è il tuo problema nel darmi l’autorizzazione trattare i tuoi dati?”. Ad oggi su Milano, come credo altrove, non esiste ufficialmente una Centrale dei Rischi sulle locazioni, ma il passaparola tra molti proprietari è decisamente frequente, per cui non tutti i furbi la fanno franca. L’anomalia comunque permane: se non onori una rata del frigorifero o ritardi nel pagare la bolletta del gas rischi di essere segnalato, se non paghi l’affitto per anni, lasci un buco nelle spese condominiali e distruggi un appartamento, dopo una conciliazione te ne puoi andare libero e tranquillo a delinquere altrove, perché? Non sentiamoci i poveri di turno rispetto alla Banca X o alla Finanziaria Y, non è così: io sono stato un dirigente bancario e assicuro che nelle nostre Cause con i clienti spesso i giudici (di solito giustamente) hanno dato ragione alla parte più debole. Rispondo a Prince1973: ci sono anche proprietari pensionati che devono vivere con l’affitto della loro casa e che sono in serie difficoltà quando gli inquilini non pagano. Chi deve farsi carico delle difficoltà degli inquilini? I proprietari? Quando un indigente entra in un supermercato forse non paga ciò che prende? E allora perché non deve pagare l’affitto? Sul tema dei canoni, uno dei 2 problemi che generano i canoni elevati di locazione (e le case spesso tenute vuote) è proprio il rischio di insolvenza; l’altro è la tassazione. Prova ad affittare un appartamento con la certezza della riscossione del canone e con una tassazione del 20% e vedi come il proprietario riduce le sue pretese. Rispondo a Bruno80: se tu sapessi da un tuo amico che il signor Rossi, che non conosci direttamente, è un cattivo pagatore, lo faresti entrare nel tuo ufficio? Certamente no. Allora perché non realizzare un canale informativo in grado di evitarti di subire direttamente il danno prima di chiudere la porta al disonesto di turno? Tu dici in pratica che se uno frega te, allora non lo vuoi nel tuo ufficio, però non ti sembra corretto che gli altri sappiano di questa fregatura? A proposito di Fascio, questo approccio mi sembra assai poco solidale….. Infine, riguardo alla “marchiatura”: i Fascisti marchiavano tutti coloro che la pensavano diversamente da loro, e questo è certamente condannabile. La mia proposta è completamente diversa e consiste nel marchiare il disonesto per evitare che possa delinquere nuovamente: se uno è disonesto, che si sappia, basta con questo buonismo. Io sono oggi libero di rubare l’appartamento ad un proprietario e di restare impunito e addirittura è uno scandalo che questa informazione sia divulgabile, non siamo al paradossale?
Ciao a tutti,
Francesco