Righi (Fiaip): “Anche le ditte individuali hanno il diritto ad operare“
“Non crediamo - dichiara Paolo Righi, vicepresidente nazionale vicario Fiaip - che debba essere obbligatoria la forma societaria per poter svolgere la professione”.
La Fiaip, Federazione degli agenti immobiliari professionali, aderente a Confindustria e a Confedilizia, dopo la recente approvazione del ddl comunitaria 2008, recante disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee, si dichiara pronta a collaborare con il Governo e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, affinchè il provvedimento non preveda l’esercizio esclusivo della professione dei mediatori creditizi a chi opera solo attraverso imprese di capitale.
“Oggi – sostiene Paolo Righi - è a rischio l’attività di migliaia di operatori che operano come piccole imprese e ditte individuali”. Fiaip chiede chiarezza sul provvedimento di riforma della professione affinchè i mediatori creditizi possano esercitare la loro professione in modo ancor più trasparente e con professionalità adeguata. “Riteniamo che la professionalità dei mediatori creditizi non si creerà per il fatto che essi dovranno operare esclusivamente mediante società di capitali, l’unica vera discriminante che può far crescere la categoria è la formazione. Fiaip -dichiara Paolo Righi- chiede che vengano normati i criteri di accesso alla professione mediante un corso ed il superamento di un esame professionale. La tutela del consumatore si ottiene solamente, sottolinea Paolo Righi, se il professionista è veramente formato, e non se esso è titolare o meno di una società di capitali.
A nostro giudizio, a differenza di altre associazioni, tutti i mediatori creditizi debbono avere pari opportunità di accesso alla professione.
“Infine, – conclude Paolo Righi – sarebbe auspicabile la creazione di un ruolo nazionale per i mediatori creditizi presso Unioncamere nazionale che possa avere funzioni di controllo, affinché siano sanzionabili eventuali abusi, e sia concesso a tutti di operare nel settore della mediazione creditizia. Fiaip auspica che nei decreti attuativi i ministeri competenti, e quindi il Governo, vogliano applicare quella norma di tutela e garanzia sociale che viene definita “concertazione”.
Roma, 19 Giugno 2009
Fonte, Ufficio Stampa
“Non crediamo - dichiara Paolo Righi, vicepresidente nazionale vicario Fiaip - che debba essere obbligatoria la forma societaria per poter svolgere la professione”.
La Fiaip, Federazione degli agenti immobiliari professionali, aderente a Confindustria e a Confedilizia, dopo la recente approvazione del ddl comunitaria 2008, recante disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee, si dichiara pronta a collaborare con il Governo e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, affinchè il provvedimento non preveda l’esercizio esclusivo della professione dei mediatori creditizi a chi opera solo attraverso imprese di capitale.
“Oggi – sostiene Paolo Righi - è a rischio l’attività di migliaia di operatori che operano come piccole imprese e ditte individuali”. Fiaip chiede chiarezza sul provvedimento di riforma della professione affinchè i mediatori creditizi possano esercitare la loro professione in modo ancor più trasparente e con professionalità adeguata. “Riteniamo che la professionalità dei mediatori creditizi non si creerà per il fatto che essi dovranno operare esclusivamente mediante società di capitali, l’unica vera discriminante che può far crescere la categoria è la formazione. Fiaip -dichiara Paolo Righi- chiede che vengano normati i criteri di accesso alla professione mediante un corso ed il superamento di un esame professionale. La tutela del consumatore si ottiene solamente, sottolinea Paolo Righi, se il professionista è veramente formato, e non se esso è titolare o meno di una società di capitali.
A nostro giudizio, a differenza di altre associazioni, tutti i mediatori creditizi debbono avere pari opportunità di accesso alla professione.
“Infine, – conclude Paolo Righi – sarebbe auspicabile la creazione di un ruolo nazionale per i mediatori creditizi presso Unioncamere nazionale che possa avere funzioni di controllo, affinché siano sanzionabili eventuali abusi, e sia concesso a tutti di operare nel settore della mediazione creditizia. Fiaip auspica che nei decreti attuativi i ministeri competenti, e quindi il Governo, vogliano applicare quella norma di tutela e garanzia sociale che viene definita “concertazione”.
Roma, 19 Giugno 2009
Fonte, Ufficio Stampa