In Italia non c'è dinamicità. La casa si compra e si vende una o due volte nella vita, non di più. E' vero che siamo legati al mattone ma sempre allo stesso. Nei paesi anglosassoni c'è più movimento, ci si trasferisce di più, si cambia lavoro, si cambia città, qui si è immobili, sempre legati alle cose, ai ricordi, alla cucina pagata una montagna di soldi che non si può adattare altrove, all'armadio della nonna o all'armadio guardaroba alto più di tre metri e lungo otto che non si adatta altrove. I valori di mercato crescono: bene ci strofiniamo le mani con soddisfazione ma non abbiamo l'attitudine ad approfittare del momento buono per modificare qualcosa nella nostra vita, restiamo attaccati al quartiere, al rione, alle nostre vecchie abitudini. Questo secondo me è un altro aspetto della crisi della nostra vecchia civiltà