A settembre è stato firmato un preliminare per una villetta a schiera, l'atto si terrà a marzo,
per un difetto di costruzione "durante i primi anni" si sono verificati allagamenti dello scantinato, la cosa ha portato ad una causa ormai decennale contro il costruttore il quale è sempre stato condannato a risarcire o risolvere il problema, ormai siamo all'ultimo grado di giudizio.
L'acquirente è stato messo a conoscenza della cosa e, dopo essersi informato anche per conto proprio e aver incontrato l'avvocato dei venditori e visto i documenti relativi alla causa, ha deciso di comperare l'immobile subentranto in toto ai venditori, il tutto è stato specificato nel preliminare.
A novembre, dopo piogge torrenziali di ben 40 giorni, lo scantinato è stato trovato allagato (la casa è al momento disabitata), feci una lettera A.R. alle parti esponendo il fatto e la disponibilità dei proprietari (espressa telefonicamente) a ripristinare l'immobile come era stato visto al momento del preliminare; questo per avere una traccia scritta di quanto detto durante la telefonata.
Una seconda visita in data odierna riscontra il medesimo problema, cosa è meglio fare a questo punto? Altra lettera? I venditori avevano detto che l'allagamento non si verificava più da anni a causa dell'abbassamento della falda (fenomeno noto come vero) del resto le piogge di questa stagione sono riconosciute eccezionali. La mia lettera e il preliminare sono sufficienti per tutelare l'acquirente? Sussistono dei motivi validi per cui l'acquirente possa eventualmente ritirarsi?
per un difetto di costruzione "durante i primi anni" si sono verificati allagamenti dello scantinato, la cosa ha portato ad una causa ormai decennale contro il costruttore il quale è sempre stato condannato a risarcire o risolvere il problema, ormai siamo all'ultimo grado di giudizio.
L'acquirente è stato messo a conoscenza della cosa e, dopo essersi informato anche per conto proprio e aver incontrato l'avvocato dei venditori e visto i documenti relativi alla causa, ha deciso di comperare l'immobile subentranto in toto ai venditori, il tutto è stato specificato nel preliminare.
A novembre, dopo piogge torrenziali di ben 40 giorni, lo scantinato è stato trovato allagato (la casa è al momento disabitata), feci una lettera A.R. alle parti esponendo il fatto e la disponibilità dei proprietari (espressa telefonicamente) a ripristinare l'immobile come era stato visto al momento del preliminare; questo per avere una traccia scritta di quanto detto durante la telefonata.
Una seconda visita in data odierna riscontra il medesimo problema, cosa è meglio fare a questo punto? Altra lettera? I venditori avevano detto che l'allagamento non si verificava più da anni a causa dell'abbassamento della falda (fenomeno noto come vero) del resto le piogge di questa stagione sono riconosciute eccezionali. La mia lettera e il preliminare sono sufficienti per tutelare l'acquirente? Sussistono dei motivi validi per cui l'acquirente possa eventualmente ritirarsi?