andreafa

Membro Attivo
Privato Cittadino
Dopo aver appurato i termini per una disdetta per finita locazione vorrei capire che cosa succede se alla data indicata l'inquilino non rilascia l'immobile, magari perché non ha ritirato la raccomandata, pur continuando a pagare con bonifico.

Mettiamo che arrivati al giorno del rilascio, che l'inquilino ignora, anche io non abbia più, in quel preciso momento, necessità di avere l'immobile indietro ma decida di tenermi buona la disdetta mandata nei tempi corretti per farla valere in un secondo momento (3 mesi, 6 mesi oppure anche un anno o due dopo).

E' qualcosa di fattibile oppure vi è un termine dalla data indicata per il rilascio entro il quale mi devo muovere per richiedere lo sfratto?

Nel senso, se non intervengo entro tale data posso perdere il diritto acquisito a chiedere lo sfratto per finita locazione in quanto, non avendo agito e non più contestato alcunché all'inquilino, posso aver dimostrato di accettare ancora la sua permanenza perdendo il diritto a riavere l'immobile se non alla prossima rinnovazione?

Lo so, è un po' strano un comportamento come questo ma potrebbe essere una via d'uscita nel caso la situazione nei rapporti con l'inquilino diventasse insostenibile.



Grazie a chi avrà la pazienza di aiutarmi...
 

eldic

Membro Storico
Privato Cittadino
detto in altri termini, tu vorresti tenerti l'inquilino.
questo paga l'affitto, senza che risulti un contratto in essere, ma puoi volerlo buttare fuori in tempi brevi quando più ti pare.
ho capito bene?
 

andreafa

Membro Attivo
Privato Cittadino
Credo che tu abbia capito male.
1) Io non voglio tenermi l'inquilino e per questo motivo mando la disdetta. Se lui prende la raccomandata, la legge e mi riconsegna l'immobile siamo tutti felici.
2) Lui paga l'affitto, il contratto c'è e verrà disdettato come da normativa

Chiedo: se lui non si fa vivo è necessario procedere necessariamente allo sfratto per finita locazione in tempi brevi e certi oppure, trattenendo i canoni scrivendogli in una nuova raccomandata come indennità di locazione, posso posticipare lo sfratto?

La domanda è questa? L'azione con l'avvocato deve seguire dopo quanto?
 

sgaravagli

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
l'azione in giudizio puo' partire subito do po la scadenza contrattuale, considera anche i tempi per accertare l'inadempimento, 15 gg dopo la scadenza mandi la 1° raccomandata dandogli altri 15 gg di tempo per adempiere se non libera l'immobile puoi partire con l'avv........ se lo desideri anche la prima lettera la può' spedire l'avv
 

enrico53

Membro Junior
Privato Cittadino
l'azione in giudizio puo' partire subito do po la scadenza contrattuale, considera anche i tempi per accertare l'inadempimento, 15 gg dopo la scadenza mandi la 1° raccomandata dandogli altri 15 gg di tempo per adempiere se non libera l'immobile puoi partire con l'avv........ se lo desideri anche la prima lettera la può' spedire l'avv
salve e quanto tempo ci vuole in genere per sfrattare per termine contratto?
 

sgaravagli

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
salve e quanto tempo ci vuole in genere per sfrattare per termine contratto?
impossibile rispondere a questa domanda dipende dalla situazione, figli minori, assistenti sociali, tempi dell'ufficiale giudiziario che deve effettuare più accessi, forze dell'ordine etc... su Milano, 1 anno e anche più.... potresti essere fortunato e in 3 mesi avere l'immobile libero
 

Sommadeiquadrati

Nuovo Iscritto
Professionista
salve e quanto tempo ci vuole in genere per sfrattare per termine contratto?

Ci sono tribunali più lenti, altri più veloci. All’udienza il giudice convalida lo sfratto per finita locazione e fissa un termine per il rilascio: max 6 mesi, che, in certi casi possono diventare 12 (cfr. art.56 della legge 392/1978).

Poi, se l’inquilino non va via, devi mettere in esecuzione quella convalida con un ufficiale giudiziario: è questa la fase lunga.

Il totale del tempo può dirtelo solo il tuo legale, perché ogni foro è diverso, lui conosce quella zona e sa come operano gli ufficiali giudiziari.

Molti credono che il numero massimo di accessi sia tre, e solo al terzo interviene la forza pubblica: in realtà non esiste un numero prefissato di accessi. A volte, si risolve in un solo accesso, altre in due o in quattro. I gendarmi con i pennacchi e con le armi intervengono raramente solo nei casi in cui vengono preallertati dall’ufficiale giudiziario che sa che troverà resistenza e animosità.
 

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