Rosa1968

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Dopo lunghe trattative, dove l'agente immobiliare ha cercato di far capire al venditore che la ragione non è tutta dalla sua parte, il
Questa mi piace. Qui c'è un acquirente che non può proseguire un subentrante che non si capisce a che titolo interviene e si sta cercando dove deve essere la ragione.
La ragione sta negli accordi chiari sottoscritti e vincolanti per le parti.
 

francesca63

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L'impressione è che siano arrivati fino ad oggi in maniera approssimativa,un po' a tarallucci e vino.
Ho dato per scontato che il promissario acquirente si sia impegnato "per se o per persona da nominare,o che abbiano fatto una cessione di preliminare.
Direi che urge un chiarimento tra le parti,qualcuno deve prendere l'iniziativa,con le buone(dialogo) o con le cattive (diffida ad adempiere)
 

essebi

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Privato Cittadino
Francesca ha compreso. Il mio parente, dopo serio problema di salute, ha chiesto la posticipazione dei termini nel tentativo di trovare un terzo che subentrasse al contratto così come consigliato dall'agente e come previsto dal compromesso. Nel frattempo veniamo a scoprire che il venditore non è d'accordo di cedere a terzi il contratto ma lo avrebbe ceduto solo a me che sono parente e così il tempo è passato e anche la proroga dei termini è scaduta, l'agente se l'è presa comoda tanto lui continua a dire che i termini non sono perentori e fino a che non c'è una diffida ad adempiere noi siamo a posto. A mio avviso l'agente ha gestito e sta gestendo tuttora molto male la cosa, in pratica il suo intento è di farci evitare a tutti i costi una azione legale, il suo intento però ha portato unicamente ad una ulteriore richiesta di denaro da parte del venditore che diversamente non si presenterebbe al rogito con la conseguenza che io poi dovrei addire al vie legali. Io vorrei evitare una azione legale, ne ho avuto esperienza in passato e non vorrei ripeterla però detesto l'idea di dover subire un ricatto. Peraltro l'agente ha sempre gestito lui la cosa e non mi ha consentito di prendere contatti diretti con il venditore. Non ne posso più di scambi solo verbali senza mai nulla di scritto, l'agente mi dice che il venditore gli dice ma mai niente di scritto, adesso ho preteso da parte del venditore uno scritto riguardata la ulteriore richiesta di denaro, ieri l'agente mi detto che la mail con la richiesta è arrivata e che me l'avrebbe girata subito, ad oggi non è ancora arrivata! Sto pensando di trattare sul denaro ma voglio che l'ulteriore esborso venga indicato nel rogito, se il venditore mi chiede denaro sottobanco sono dell'idea di rivolgermi all'avvocato. Voi cosa ne dite?
 

Rosa1968

Membro Storico
Ma tu non hai nessun titolo dai soldi a chi per che cosa? Capisci che il preliminare non e' intestato a te? La cessione del preliminare in questo caso e' necessaria e importantissima. Per di più tu subentreresti in un contratto dove sono scaduti i termini. Ma cosa aspettate a farvi seguire da un. Avvocato?
 

essebi

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Privato Cittadino
Io parlo a nome del mio parente e la cessione del compromesso non è l'oggetto del contendere. Il compromesso lo prevede quindi il mio parente al momento del rogito presenterà me come effettivo acquirente, il notaio dice che è legale e nel nostro caso non c'è bisogno di redigere alcun documento di cessione.
A me serviva solo sapere se c'è un temine entro cui il rogito va fatto prima di perdere qualsiasi diritto, francesca63 mi ha risposto. confermando quanto sapevo. I termini previsti dal compromesso non sono perentori e il venditore non ha mai mandato diffida ad adempiere. Tutti dicono che noi abbiamo ragione ma c'è sempre la possibilità di finire in un lungo e costoso iter legale. In questo forum cercavo solo di capire, attraverso la vostra esperienza, se è il caso di cedere al ricatto del venditore oppure se rischiare e vedere se si presenta alla seconda chiamata ed eventualmente poi agire legalmente. Non cerco altri commenti ma solo un vostro consiglio da esperti, che poi comunque condividerò con il legale.
 

francesca63

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Non abbiamo letto cosa ha firmato il tuo parente,ne la famosa "lettera mail scritta" dal venditore;ma se c'è un contratto preliminare regolarmente firmato e ben scritto e la lettera non è una diffida ad adempiere a mio avviso il venditore non può assolutamente ritenere risolto il contratto o chiederti più soldi.
In qualche modo siete stati "formalmente" inerti tutti e due.
Io rischierei mandandogli la diffida e aspettando di vedere come si comporta;spesso chi fa il "bullo" a parole poi ,di fronte alle sue responsabilità messe nero su bianco ,cambia atteggiamento.
Certo che,se non vuole più vendere,mi accontenterei di riavere la caparra,se possibile,senza fare cause per ottenere,forse o tra qualche anno,il doppio.
Ovviamente valuterai con l'avvocato.
 

essebi

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Privato Cittadino
Ciao Francesca, nell'unica raccomandata ricevuta e mal scritta del venditore, c'era scritto che essendo trascorsi i termini lui si riteneva libero di tenersi appartamento e caparra, nulla di più. Nell'informale mail ricevuta dall'avvocato, senza alcuna carta intestata, il quale dice di agire solo per amicizia del venditore, questa lettera è stata chiamata "diffida ad adempiere", che della diffida non ha proprio nulla. Nella stessa mail scrive che vuole una certa somma per presentarsi al rogito e il tutto deve essere definito entro una certa data, diversamente il suo cliente si riterrà libero da qualsiasi vincolo e si terrà appartamento e caparra. Non è che il venditore voglia tenersi l'appartamento e che vuole tenersi la caparra e rivendere l'appartamento, di restituirla, neanche parzialmente, non ne ha la minima intenzione, ci abbiamo provato. Ho sottoposto la mail al mio avvocato il quale dice che, siccome la cifra richiesta non è altissima, piuttosto che finire in una tormentosa causa, meglio trattare rispondendo formalmente tramite raccomandata e non via mail come fa controparte.
Nella malaugurata situazione in cui, nonostante l'accordo, il venditore non dovesse presentarsi al rogito allora per forza agiremo legalmente, ma se c'è solo un piccolo spiraglio meglio evitarlo. Non si sa mai come vanno a finire le cause in questo paese!
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
Ubi maior,minor cessat.
Ovvero,se hai dato la documentazione e lo scambio di lettere al tuo avvocato ti saprà consigliare meglio di noi ,che non conosciamo comunque i dettagli.

Tienici aggiornati,la tua esperienza concreta potrà servire ad altri in futuro.
 

ab.qualcosa

Membro Storico
Agente Immobiliare
oppure se rischiare e vedere se si presenta alla seconda chiamata ed eventualmente poi agire legalmente.

Secondo me si.

nell'unica raccomandata ricevuta e mal scritta del venditore, c'era scritto che essendo trascorsi i termini lui si riteneva libero di tenersi appartamento e caparra, nulla di più.

Questa messa così non è certo una diffida ad adempiere.
Non sono un legale ma quello che avrebbe dovuto fare era di intimarti di presentarti per il rogito entro un termine di almeno 15 giorni, e solo dopo poteva pensare di ritenere la caparra.

Detto questo è quanto mai opportuno portare tutte le carte da un avvocato, possibilmente esperto del ramo, che ti possa consigliare.
 

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