Ciao Francesca, nell'unica raccomandata ricevuta e mal scritta del venditore, c'era scritto che essendo trascorsi i termini lui si riteneva libero di tenersi appartamento e caparra, nulla di più. Nell'informale mail ricevuta dall'avvocato, senza alcuna carta intestata, il quale dice di agire solo per amicizia del venditore, questa lettera è stata chiamata "diffida ad adempiere", che della diffida non ha proprio nulla. Nella stessa mail scrive che vuole una certa somma per presentarsi al rogito e il tutto deve essere definito entro una certa data, diversamente il suo cliente si riterrà libero da qualsiasi vincolo e si terrà appartamento e caparra. Non è che il venditore voglia tenersi l'appartamento e che vuole tenersi la caparra e rivendere l'appartamento, di restituirla, neanche parzialmente, non ne ha la minima intenzione, ci abbiamo provato. Ho sottoposto la mail al mio avvocato il quale dice che, siccome la cifra richiesta non è altissima, piuttosto che finire in una tormentosa causa, meglio trattare rispondendo formalmente tramite raccomandata e non via mail come fa controparte.
Nella malaugurata situazione in cui, nonostante l'accordo, il venditore non dovesse presentarsi al rogito allora per forza agiremo legalmente, ma se c'è solo un piccolo spiraglio meglio evitarlo. Non si sa mai come vanno a finire le cause in questo paese!