Presumo che il rinvio sia stato non solo consensuale ma "anche sottoscritto" da entrambi, cosa che andrà rifatta se decidete di rinviare nuovamente.
In relazione alla sanatoria, ciò che davvero importa non è quel che dice o pensa il venditore, ma ciò che afferma il notaio.
Se il notaio ha richiesto una relazione tecnica al fine di poter rogitare i casi sono 2:
1 - o il venditore provvede a sanare ciò che non è in regola, mettendo in condizione il perito di preparare una relazione tecnica che permetta poi di rogitare senza alcun problema (e permettendoti di acquistare un immobile a posto sotto tutti i punti di vista), oppure,
2 - il venditore si rifiuta di provvedervi a andate al rogito privi di una relazione tecnica che permetta di rogitare senza alcun problema. In questo caso se il notaio si rifiuta di rogitare, il venditore diventa inadempiente e deve restituirti la caparra raddoppiata. Se invece il notaio rogita ugualmente, ti troverai un immobile non perfettamente in regola e sarai tu a dovervi provvedere successivamente (a tue cure e spese).
Quanto sopra, è ovviamente valido se avete sottoscritto un compromesso in regola con tutti i crismi, ovvero che preveda che l'immobile dovrà esserti "trasferito alla firma del rogito in regola con le norme urbanistiche, catastali, ecc... ", cosa che credo (e spero per te) abbiate fatto.
Ma no.
Il notaio non impone niente.
Figuriamoci una sanatoria per ricorrere al certificato di agibilita'.
Atteso, che la mancanza della concessione, non inibisce alcuna compravendita.
Che puo' avere luogo con il semplice consenso delle parti.
Il venditore, ha l'obbligo di mettere in conformita' la casa, per poterla trasferire cosi' come la sta vendendo.
Se occorre una sanatoria per farlo, evidentemente la consistenza che si vuole trasferire, non e' cio' che risulta dal titolo di proprieta'.
Motivo per cui il proprietario puo' risultare inadempiente.
Se il venditore non provvede, puo' farlo l'acquirente, defalcando gli oneri e i costi, dal saldo prezzo a suo tempo convenuto.
si certo compromesso fatto da notaio con tutti i crismi. il notaio ci ha detto che si può rogitare ma che vuole la perizia del tecnico prima di fare rogito e il tecnico non la fa poichè manca sanatoria. insomma siamo in un vicolo cieco. inoltre il notaio c'ha consigliato di fare una lettera di messa in mora al venditore dicendo che vogliamo fare rogito entro una certa data. mi servirà anche un avvocato o posso fare da solo?
Intanto
@io1980, hai commesso un grave errore, ad anticipare una somma cosi' importante, nella sede del preliminare.
Specialmente se fin dall'inizio, gia' sapevi che occorreva un ricorso in sanatoria, per mettere in conformita' l'immobile.
Il venditore, puo' si' vendere allo stato di fatto l'immobile, ammesso che fosse stato specificato nei patti.
Di solito la prassi, determina un significativo abbattimento del prezzo, anche fino al 50% del valore di mercato presunto.
Cio' perche', nello stato di fatto "non conforme", l'immobile non e' finanziabile.
Per intenderci, il certificato di abitabilita', sta alle case, come il libretto di circolazione sta alle automobili.
Se la casa, e' composta da parti da sanare, significa che quelle parti, sono abusive.
Se sono abusive significa che non esistono.
Quindi per logica, se si possono sanare, si avanza il ricorso.
Se e quando questo viene concesso, dotera' quelle opere, della loro leggittima e conforme esistenza.
Diversamente dovranno essere abbattute proprio perche' non sono mai state censite.
Il ricorso, prevede costi e oneri di urbanizzazione, aggravati da sanzioni, interessi, more e penali, fno al 30% di tutta la spesa risultante.
Inasprimenti che dipendono, dalla gravita' dell'abuso e dal tempo presunto, in cui questo insiste.
La sanzione del 30%, ha la funzione di "arrotondare" il margine di errore, dato dall'incertezza, in cui l'abuso ha trovato il proprio inizio.
Per ottenere la concessione si devono pagare tutti gli arretrati.
ICI, che poi divenne IMU e tutte e ogni altra imposizione fiscale vigente, dovuta in tutti quegli anni trascorsi e che sono stati elusi, da quell' abuso.
Perche' e' stato realizzato senza aver mai ricevuto alcuna autorizzazione.
La quantificazione di questa spesa, e' impossibile da quantificare, se non avanzando il ricorso.
Perche' quegli adempimenti sono dovuti a diversi enti.
Statali e provinciali, che esulano il comune di riferimento, da poterli prevedere e quantificare.
Per intenderci, e' come quando su un video, vedi scorrere le immgini riprodotte al contrario, di una persona che sta correndo.
Andando a ritroso questi arriva al punto di partenza.
Da quel momento, ottemperato ogni obbligo che fin dall'inizio era dovuto, la casa sara' come appena nata.
Conforme e trasferibile per quello che e'.
Detto tutto cio', in queste pratiche, di solito quando il venditore non vuole sanare, significa che non ha i soldi per farlo.
Circostanza improbabile nel tuo caso.
Atteso che gli hai sganciato 65 mila euro.
Quindi delle due l'una:
L'abuso non e' possibile da sanare.
Oppure per sanarlo occorre una valangata di soldi.
Che il venditore non vuole accollarsi.
Cerca di ottenere una delega, di accesso agli atti, per incaricare un tecnico, per verificare e comprendere, quali prassi e quali adempimenti occorre avanzare, per avanzare e ottenere il ricorso.
Se e' sostenibile, potrai avanzare nell'acquisto nello stato di fatto, occuppandotene e facendotene carico, dopo il rogito.
Se invece, come sospetto, le questioni sono invece piu gravi ed onerose, dovrai importi nella sede rogante, a defalcare ogni costo dal saldo prezzo.
Perche' la legge e non il notaio, prescrive che siano ad esclusivo carico, del venditore.
Sospetto che resta fondato dalla circostanza, data dal rifiuto del venditore, a procedere al ricorso.
Atteso che l'adempimento gli determinerebbe l'incasso del saldo residuo.