Salve!
chiedo scusa se questa non è la sede giusta per fare questa domanda, ma ho letto qua e là nel forum e non mi sembra di aver trovato spazio migliore di questo...
Spero che qualcuno possa aiutarmi in questa faccenda che sta tormentandomi..
Ieri ho fatto il rogito per l'acquisto tribolato di un villino a Roma.
Sebbene nella proposta di acquisto ho fatto esplicita richiesta al venditore di procurarmi la certificazione elettrica dell'impianto della casa, lo stesso si è presentato al rogito sostenendo che aveva consultato tre esperti e che tutti gli hanno assicurato che lo stesso NON è obbligatorio per impianti elettrici installati a marzo del 1990. Dato che ero esausta, ho creduto a questa versione dei fatti e ho proceduto alla stipula del rogito, dal momento che anche il notaio NON ha detto alcunchè in contrario al procedere con l'atto di vendita.
Ieri notte, ho sofferto d'insonnia e navigando qua e là mi sono imbattuta in un sito nel quale ho letto quanto segue:
"La dichiarazione di rispondenza o comunemente chiamata diri, non è altro che un certificato che attesta che l’immobile risponde alla normativa, che non è quella attuale, ma quella in cui l’impianto è stato creato, o in cui è stato rifatto.
Esempio una casa costruita prima del 1990, dovrà rispondere ai requisiti di sicurezza, della vecchia legge 547, oggi abrogata dal testo unico sulla sicurezza legge 81/10, dove allora non esisteva neanche il salvavita, perciò, inserendo questo componente, di tecnologia moderna, si riesce a certificare la casa, anche senza l’impianto di terra.
Per le case costruite dopo il 1990, vi è l’obbligo di rispondere alla vecchia legge 46/90, oggi sostituita dal dm 37/08, in cui c’era l’obbligo del differenziale (salvavita), impianto di terra e di altre condizioni e nel quale vi è l’obbligo della dichiarazione di conformità.
Per le case costruite dopo il 27 marzo 2008, vi è l’obbligo di seguire il dm37/08 e la legge sulla sicurezza 81/10.
Letto ciò, ho telefonato l'agente immobiliare che ha fatto da tramite nella trattativa e gli ho chiesto di avvertire il proprietario che io pretendo che la certificazione mi venga data anche se a detta degli esperti non sia obbligatoria. Voi cosa ne pensate? Cosa mi suggerite di fare?
Infine, vi chiedo un'altro consiglio che esula dal precedente argomento.
Il villino che ho acquistato ha una bellissima pianta di "cycas" di oltre 10 anni di vita in un vaso all'ingresso dello stesso, che in primis mi era stato detto dall'agente immobiliare che i proprietari avrebbero lasciato in quanto essendo pesante non l'avrebbero portata con sè. Ieri il proprietario mi dice che l'avrebbe portata via ed io ho cercato di fargli capire che l'agente mi aveva assicurato che invece l'avrebbero lasciata a me e che ero molto dispiaciuta che mi togliessero la pianta. Malgrado ciò, sia per la stanchezza che mi logorava che pensando che la pianta non era stata espressamente richiesta nella proposta di acquisto, ho dato seguito al rogito anche perchè non mi sembrava il caso di far saltare il tutto per una pianta, per quanto di grande valore quale la Cycas in questione. Tuttavia, stamani all'agente immobiliare ho fatto presente anche questo punto dicendo che non era corretto dire prima una cosa per poi tirarsi indietro poco prima del rogito. L'ho trovato davvero scorretto. Infine, ciliegina sulla torta, il notaio NON ha chiesto ai vecchi proprietari di consegnarmi le chiavi di casa ed io per "delicatezza" - dato che loro ci abiteranno ancora fino alla metà del prossimo mese - non le ho pretese. Pensate che posso far leva su questa mia forma di correttezza per portarli a ragionare sui punti di cui sopra e persuaderli a venirmi incontro nelle mie due richieste?
Grazie di cuore per i preziosi consigli che spero mi darete.
Non voglio sembrarvi drammatica, ma ne ho passate davvero di tutti i colori, sia nella vendita del precedente immobile che mi ha dato la possibilità di acquistare questo, che nell'iter di acquisto di cui ora vi descrivo solo una parte dell'epilogo... Mi sento stremata invece di gioire per l'acquisto della mia prima casa - la precedente mi era stata donata ma per motivi familiare NON ne avevo potuto usufruire prima d'ora... Grazie ancora wall:
chiedo scusa se questa non è la sede giusta per fare questa domanda, ma ho letto qua e là nel forum e non mi sembra di aver trovato spazio migliore di questo...
Spero che qualcuno possa aiutarmi in questa faccenda che sta tormentandomi..
Ieri ho fatto il rogito per l'acquisto tribolato di un villino a Roma.
Sebbene nella proposta di acquisto ho fatto esplicita richiesta al venditore di procurarmi la certificazione elettrica dell'impianto della casa, lo stesso si è presentato al rogito sostenendo che aveva consultato tre esperti e che tutti gli hanno assicurato che lo stesso NON è obbligatorio per impianti elettrici installati a marzo del 1990. Dato che ero esausta, ho creduto a questa versione dei fatti e ho proceduto alla stipula del rogito, dal momento che anche il notaio NON ha detto alcunchè in contrario al procedere con l'atto di vendita.
Ieri notte, ho sofferto d'insonnia e navigando qua e là mi sono imbattuta in un sito nel quale ho letto quanto segue:
"La dichiarazione di rispondenza o comunemente chiamata diri, non è altro che un certificato che attesta che l’immobile risponde alla normativa, che non è quella attuale, ma quella in cui l’impianto è stato creato, o in cui è stato rifatto.
Esempio una casa costruita prima del 1990, dovrà rispondere ai requisiti di sicurezza, della vecchia legge 547, oggi abrogata dal testo unico sulla sicurezza legge 81/10, dove allora non esisteva neanche il salvavita, perciò, inserendo questo componente, di tecnologia moderna, si riesce a certificare la casa, anche senza l’impianto di terra.
Per le case costruite dopo il 1990, vi è l’obbligo di rispondere alla vecchia legge 46/90, oggi sostituita dal dm 37/08, in cui c’era l’obbligo del differenziale (salvavita), impianto di terra e di altre condizioni e nel quale vi è l’obbligo della dichiarazione di conformità.
Per le case costruite dopo il 27 marzo 2008, vi è l’obbligo di seguire il dm37/08 e la legge sulla sicurezza 81/10.
Letto ciò, ho telefonato l'agente immobiliare che ha fatto da tramite nella trattativa e gli ho chiesto di avvertire il proprietario che io pretendo che la certificazione mi venga data anche se a detta degli esperti non sia obbligatoria. Voi cosa ne pensate? Cosa mi suggerite di fare?
Infine, vi chiedo un'altro consiglio che esula dal precedente argomento.
Il villino che ho acquistato ha una bellissima pianta di "cycas" di oltre 10 anni di vita in un vaso all'ingresso dello stesso, che in primis mi era stato detto dall'agente immobiliare che i proprietari avrebbero lasciato in quanto essendo pesante non l'avrebbero portata con sè. Ieri il proprietario mi dice che l'avrebbe portata via ed io ho cercato di fargli capire che l'agente mi aveva assicurato che invece l'avrebbero lasciata a me e che ero molto dispiaciuta che mi togliessero la pianta. Malgrado ciò, sia per la stanchezza che mi logorava che pensando che la pianta non era stata espressamente richiesta nella proposta di acquisto, ho dato seguito al rogito anche perchè non mi sembrava il caso di far saltare il tutto per una pianta, per quanto di grande valore quale la Cycas in questione. Tuttavia, stamani all'agente immobiliare ho fatto presente anche questo punto dicendo che non era corretto dire prima una cosa per poi tirarsi indietro poco prima del rogito. L'ho trovato davvero scorretto. Infine, ciliegina sulla torta, il notaio NON ha chiesto ai vecchi proprietari di consegnarmi le chiavi di casa ed io per "delicatezza" - dato che loro ci abiteranno ancora fino alla metà del prossimo mese - non le ho pretese. Pensate che posso far leva su questa mia forma di correttezza per portarli a ragionare sui punti di cui sopra e persuaderli a venirmi incontro nelle mie due richieste?
Grazie di cuore per i preziosi consigli che spero mi darete.
Non voglio sembrarvi drammatica, ma ne ho passate davvero di tutti i colori, sia nella vendita del precedente immobile che mi ha dato la possibilità di acquistare questo, che nell'iter di acquisto di cui ora vi descrivo solo una parte dell'epilogo... Mi sento stremata invece di gioire per l'acquisto della mia prima casa - la precedente mi era stata donata ma per motivi familiare NON ne avevo potuto usufruire prima d'ora... Grazie ancora wall: