MaicolM

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Privato Cittadino
Salve a tutti!

Avrei bisogno di un suggerimento in merito a una questione che mi trovo a dover gestire.
Ho venduto una casa lo scorso anno e ho riacquistato con le agevolazioni come prima casa un'immobile tramite asta giudiziaria quest'anno a gennaio.
Ci siamo trasferiti già a febbraio per viverla con tutto quello che ne consegue ( utenze, lavori, residenza e mobili )
Purtroppo ci troviamo ora a dover gestire un problema di salute inaspettato e vorremmo rivendere per avvicinarci alla famiglia.
A cosa andiamo incontro dal punto di vista fiscale? Il nostro obiettivo sarebbe quello di ricomprare a stretto giro.
L'eventuale vendita della nostra attuale casa sarebbe sicuramente a un prezzo maggiore dell'acquisto.

Grazie mille,
Saluti a tutti.
 

specialist

Membro Storico
Privato Cittadino
Salve a tutti!

Avrei bisogno di un suggerimento in merito a una questione che mi trovo a dover gestire.
Ho venduto una casa lo scorso anno e ho riacquistato con le agevolazioni come prima casa un'immobile tramite asta giudiziaria quest'anno a gennaio.
Ci siamo trasferiti già a febbraio per viverla con tutto quello che ne consegue ( utenze, lavori, residenza e mobili )
Purtroppo ci troviamo ora a dover gestire un problema di salute inaspettato e vorremmo rivendere per avvicinarci alla famiglia.
A cosa andiamo incontro dal punto di vista fiscale? Il nostro obiettivo sarebbe quello di ricomprare a stretto giro.
L'eventuale vendita della nostra attuale casa sarebbe sicuramente a un prezzo maggiore dell'acquisto.

Grazie mille,
Saluti a tutti.
Perdi le agevolazioni prima casa (differenza imposta di registro da restituire) a meno che non riacquisti come prima casa. Paghi la plusvalenza sulla rivendita (perché è una speculazione) a meno che non rivenda a un prezzo </= rispetto a quello a cui hai acquistato.
 

MaicolM

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Ciao Specialist, grazie per la risposta!

Si diciamo contiamo di riacquistare come prima casa. Per la plusvalenza siamo costretti a pagarla anche avendo acquistato come prima casa e aver vissuto la casa in questione come dimora abituale?

Grazie
 

MaicolM

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Noi abbiamo preso possesso dell'immobile con trasferimento tribunale a Gennaio, residenza approvata a febbraio e utenze intestate con bollette domiciliate, attualmente viviamo qua. Ma stavamo riflettendo sulla possibilità di avvicinarci. Se vendessimo a Luglio ( data ipotetica ), avendo vissuto da Febbraio a Luglio nell'immobile non dovremmo avere problemi giusto? Ci sono altre prove da dover fornire per evitare la plusvalenza?
 

Michela_

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Noi abbiamo preso possesso dell'immobile con trasferimento tribunale a Gennaio, residenza approvata a febbraio e utenze intestate con bollette domiciliate, attualmente viviamo qua. Ma stavamo riflettendo sulla possibilità di avvicinarci. Se vendessimo a Luglio ( data ipotetica ), avendo vissuto da Febbraio a Luglio nell'immobile non dovremmo avere problemi giusto? Ci sono altre prove da dover fornire per evitare la plusvalenza?
Ciao, per non dover pagare la plusvalenza vi sono 2 opzioni, e devono essere necessariamente veritiere / dimostrabili.
1. il certificato di residenza, come spiegato dai colleghi. Acquisti a gennaio, prendi residenza a febbraio, vendi a luglio - > No, non paghi plusvalenza.
2. Se non dovessi rientrare nel caso 1, ma hai effettuato dei lavori che hanno apportato migliorie all'immobile, dimostrabili con relative fatture, allora queste vengono detratte dall'importo "oggetto" di plusvalenza.
Es. acquisti a € 40.000, hai effettuato delle migliorie pertanto ora vuoi vendere a € 100.000 . Hai una differenza in positivo di € 60.000. Da questi 60.000 devi detrarre i costi delle spese sostenute a migliorare l'immobile, pertanto se hai fatture che ammontano ad un importo pari ad € 50.000, ti rimarrebbe una differenza di € 10.000 in positivo alla quale viene applicata la tassazione per la plusvalenza, da saldare con imposta sostitutiva al rogito, pari al 26% (+onorario Notaio, cmq poco), oppure con tassazione IRPEF (redditi diversi) al 23%.
 

MaicolM

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Ciao dovrei rientrare pienamente nel caso 1 allora,
bene mi si apre uno spiraglio allora.

Una domanda ( per dormire tranquilli ) , la veridicità / dimostrabilità hanno delle norme e/o spiegazioni documentate?
Io ho il certificato di residenza, ho le bollette cadenzate bi-mestrali con il relativo utilizzo c'è altro che devo fare o devo tenere documentato?
Ciao, per non dover pagare la plusvalenza vi sono 2 opzioni, e devono essere necessariamente veritiere / dimostrabili.
1. il certificato di residenza, come spiegato dai colleghi. Acquisti a gennaio, prendi residenza a febbraio, vendi a luglio - > No, non paghi plusvalenza.
2. Se non dovessi rientrare nel caso 1, ma hai effettuato dei lavori che hanno apportato migliorie all'immobile, dimostrabili con relative fatture, allora queste vengono detratte dall'importo "oggetto" di plusvalenza.
Es. acquisti a € 40.000, hai effettuato delle migliorie pertanto ora vuoi vendere a € 100.000 . Hai una differenza in positivo di € 60.000. Da questi 60.000 devi detrarre i costi delle spese sostenute a migliorare l'immobile, pertanto se hai fatture che ammontano ad un importo pari ad € 50.000, ti rimarrebbe una differenza di € 10.000 in positivo alla quale viene applicata la tassazione per la plusvalenza, da saldare con imposta sostitutiva al rogito, pari al 26% (+onorario Notaio, cmq poco), oppure con tassazione IRPEF (redditi diversi) al 23%.

Grazie mille a tutti per le risposte!
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Noi abbiamo preso possesso dell'immobile con trasferimento tribunale a Gennaio, residenza approvata a febbraio e utenze intestate con bollette domiciliate, attualmente viviamo qua. Ma stavamo riflettendo sulla possibilità di avvicinarci. Se vendessimo a Luglio ( data ipotetica ), avendo vissuto da Febbraio a Luglio nell'immobile non dovremmo avere problemi giusto? Ci sono altre prove da dover fornire per evitare la plusvalenza?
Conta la data del decreto di trasferimento: da quel giorno siete divenuti proprietari.
viene applicata la tassazione per la plusvalenza, da saldare con imposta sostitutiva al rogito, pari al 26% (+onorario Notaio, cmq poco), oppure con tassazione IRPEF (redditi diversi) al 23%.
Che io sappia o 26% al rogito (fissa), oppure tassazione IRPEF secondo gli scaglioni (pertanto dipenderebbe da quanto uno guadagna)...
 

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