1) Farei un distinguo tra condizioni necessarie e sufficienti per avere le detrazioni, e gli strumenti abilitativi per fare interventi edilizi. Un conto è l'agevolazione fiscale, un conto le opere e le relative procedure di comunicazione/autorizzazione ai lavori.
Questi ultimi dipendono dalla L380, e dalle specifiche norme comunali in tema di lavori edili/urbanistica (per certi lavori basta la CIL Comunic. inizio lavori, per altre la DIA o SCIA (asseverata da un tecnico ecc) Per la detrazione viene richiesto il documento autorizzativo (ma solo se è previsto per quei lavori) Non so se ho reso l'idea: non è la detrazione a far si che sia più complesso l'iter autorizzativo. Quello rimane uguale: e la ditrazione si perderebbe se i lavori fossero stati eseguiti non in conformità alle regole, ad esempio senza autorizzazione quando necessita.
Ti ringrazio intanto per la precisione e l'accuratezza del tuo intervento.
Approfitto per chiederti chiarimenti ulteriori sul punto 1 della tua risposta: ho capito il meccanismo per il quale non è la detrazione a richiedere certificazione, ma il lavoro di ristrutturazione in sé; mi domando dunque: per rientrare nella categoria della "ristrutturazione straordinaria" che penso sia il requisito necessario per godere della detrazione 50%, ci sono alcune certificazioni imprescindibili? (Ad esempio, certificazioni che attestano la "straordinarietà" della ristrutturazione?)
Altra domanda: leggevo che mentre per la vecchia detrazione 36% si faceva distinzione tra materiali e manodopera, ora - se ho capito bene - in quella al 50% non si fa più questa distinzione.
Ma questo significa dunque che, ad esempio, se io faccio fare a un'impresa un intervento di ristrutturazione straordinaria che viene fatturata 80.000 euro, e questi 80.000 comprendono sia materiali che manodopera, potrei detrarre in dieci anni il 50% di tutto, quindi 40.000 euro?