Infatti. Mi riderebbe in faccia.Un proprietario del genere dubito molto che sottoscriva questa dichiarazione...
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Infatti. Mi riderebbe in faccia.Un proprietario del genere dubito molto che sottoscriva questa dichiarazione...
Salve a tutti. Sono un nuovo iscritto. Faccio l'imprenditore edile e ho trovato per caso questo forum: mi ci sono imbattuto facendo ricerche su questa nuova porcata di obbligo di Dichiarazione di Conformità.Anche il Consiglio del Notariato di Bologna ha introdotto l'obbligo della Dichiarazione di Conformità urbanistica che il notaio dovrà allegare alla pratica prima della sottoscrizione del rogito. Con Bologna ora tutte le provincie dell'Emilia Romagna hanno aderito a questa nuova modalità di stipula.
A Bologna la Dichiarazione di Conformità Urbanistica sarà obbligatoria per tutti i preliminare sottoscritti dopo il 30 luglio 2017 e comunque per tutte le stipule successive a settembre 2017.
a prescindere che in molti casi la conformità è data già dall'agibilità rilasciata e quindi è un documento del tutto inutile,
Trovo sia non solo un'ulteriore gabella a carico dei cittadini, in un settore dove invece servirebbe detassare e semplificare al massimo; ma penso sia anche e soprattutto aberrante il modo in cui nasce.
In realtà questo non è del tutto esatto. Dal 2003 in poi, difatti, dopo qualsiasi lavoro di ristrutturazione o manutenzione straordinaria che comporti poi l'aggiornamento dell'agibilità, il tecnico per ottenerla (o certificarla) deve, OBBLIGATORIAMENTE, fornire prova di avvenuto aggiornamento catastale, certificare sotto sua responsabilità penale che i lavori eseguiti sono conformi al titolo edilizio, dichiarare conformità energetica, fornire laddove richiesto estremi di Autorizzazione alla Scarico e tutto quant'altro possa essere contenuto in questa nuova gabella sfornata oggi dalla tanto fervida quanto contorta fantasia delle associazioni di cui sopra. Dunque, almeno in questi casi si tratta di una inutile ripetizione di atti già depositati agli UT comunali.Purtroppo, vista la legge 122/2010, si è obbligati a controllare la conformità catastale (che spesso non c'è) e, di conseguenza, quella urbanistica (anche se la legge non la nomina espressamente): il risultato è che nel 99% dei casi, anche dove esiste l'abitabilità, gli immobili sono difformi.
E spesso lo sono dalla costruzione, con la completa non conoscenza in proposito dei proprietari.
Di qui, la necessità di regolare la situazione.
E' la legge a monte che andava fatta diversamente.
Dal 2003 in poi, difatti, dopo qualsiasi lavoro di ristrutturazione o manutenzione straordinaria che comporti poi l'aggiornamento dell'agibilità, il tecnico per ottenerla (o certificarla) deve, OBBLIGATORIAMENTE, fornire prova di avvenuto aggiornamento catastale, certificare sotto sua responsabilità penale che i lavori eseguiti sono conformi al titolo edilizio, dichiarare conformità energetica, fornire laddove richiesto estremi di Autorizzazione alla Scarico e tutto quant'altro possa essere contenuto in questa nuova gabella sfornata oggi dalla tanto fervida quanto contorta fantasia delle associazioni di cui sopra. Dunque, almeno in questi casi si tratta di una inutile ripetizione di atti già depositati agli UT comunali.
Resta poi l'aberrazione di una consorteria di Cartello che si sostituisce al legislatore e impone nuove spese OBBLIGATORIE ai già vessati cittadini.
Resta poi l'aberrazione di una consorteria di Cartello che si sostituisce al legislatore e impone nuove spese OBBLIGATORIE ai già vessati cittadini.
Anche questo non è corretto. Caso concreto: un mio conoscente deve rogitare l'acquisto di un monolocale in provincia di Ravenna. Ristrutturato appunto nel 2003. Il notaio gli chiede obbligatoriamente la "nuova gabella certificata" e il geometra del luogo gli presenta un preventivo di 600 euro.Infatti la relazione tecnica costa molto meno (se non pochissimo) nel caso di immobili recenti.
I problemi li danno tutti gli immobili antecedenti.
Tieni presente che questa relazione è obbligatoria da molti anni in Toscana e a Parma.
Infatti. E' mia ferma intenzione, al primo rogito che mi riguarderà direttamente, rifiutarmi di sottostare a questa gabella. Lo scriverò con mail certificata al notaio e voglio vedere che risponde.Questo è indubbiamente una bizzarria della faccenda. Come fa il Notaio a rifiutarsi di ricevere un'atto che è in effetti perfettamente legittimo?
Però il fatto che nessuno si sia sollevato dove è già in vigore da anni fa intuire che questa decisione del cartello in realtà una volta tanto non è presa per (o solo per) egoismo ma per rispondere ad un'esigenza reale che il legislatore continua ad ignorare.
...davvero non vi rendete conto che questo settore di tutto a bisogno fuorché altri obblighi e gabelle?
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