Da quando la mediazione per le diatribe condominiali è diventata obbligatoria, mi stanno capitando i casi più disparati. Mr X nel Gennaio del 2023 fa il rogito per la sua attuale prima casa. Nel marzo del 2024 viene fuori in assemblea che le fondamenta stanno cedendo di nuovo e quindi sono necessari urgenti lavori. Questo problema si è presentato per la prima volta nel 2010, poi nel 2018 ma le soluzioni usate non sono state risolutive per problemi che, a dire dell’amministrazione non riguardano il condominio. Nei pressi delle fondamenta è presente una falda acquifera che scorre sotto la strada comunale adiacente al palazzo. Un tecnico del condominio nel 2018 presentó una relazione in cui sottolineava la necessità di contattare il comune per trovare una soluzione definitiva. Il comune mi ha informato di non essere mai stato avvertito del problema. Mr X oggi porta in mediazione parte venditrice perché questi non ha segnalato il problema durante la trattativa, chiedendo un contributo alle spese ingenti che dovrà affrontare. Parte venditrice rifiuta in virtù del visto e piaciuto e in virtù del difetto che si è presentato oltre l’anno dalla vendita.Di sicuro finiranno in tribunale, visto che oggi non hanno trovato una soluzione ed era l’ultima possibilità di farlo in mediazione. Però mi chiedo, se nessuno ( neanche l’amministrazione condominiale) da queste informazioni a i nuovi condomini, questi come possono tutelarsi? Personalmente non avrei acquistato un immobile che abbia presentato una simile magagna, per di più non risolvibile in modo definitivo senza l’intervento del comune…