Esisteva sino a pochi mesi fa in Lombardia una società specializzata in promozione immobiliare.
In sintesi un servizio di pubblicità finalizzato alla promozione di immobili al fine di meglio valorizzarli ed esporli all'interesse del più alto numero di interessati.
La società ovviamente non mediava ma percepiva dal cliente una somma in funzione del costo del lavoro svolto e dall'interessato un rimborso spese proporzionale al servizio di cui aveva usufruito.
Qualcuno però fece una segnalazione (più d'una per la verità all'agenzia delle entrate, alla camera di commercio e alle associazioni di categoria fimaa e fiaip) e sapete cosa accadde?
...nulla!
Nemmeno quando appurarono che il pagamento del servizio corrispondeva in modo quasi maniacale al 3% dal venditore e al 2% dall'acquirente...
Il titolare però decise di cambiare atteggiamento per non perpetrare il rischio e siccome non poteva esercitare la professione di Agenti Immobiliari poichè amministratore di una società immobiliare e quindi in piena incompatibilità, si trovò un socio abilitato e trasformò l'attività in un'agenzia immobiliare a tutti gli effetti.
Mi confessò che la variazione gli aveva fatto perdere il 30% del fatturato.
Se volessi essere meschino ti direi che proprio quel 30% rappresenta la mia miglior risposta al tuo quesito.
Stasera però mi sento buono e allora ti invito ad una riflessione.
L'attività di Agenti Immobiliari risulta incompatibile con qualsiasi altra attività ad eccezione di quella di amministratore di condominio che per legge non è una professione (ricordo che la nuova normativa entrerà in vigore solo a giugno ed è volutamente fatta in modo da essere aggirabile)
La gestione immobiliare però è incompatibile con la mediazione ma non con l'amministrazione e le consulenze sono permesse in forma minoritaria rispetto al fatturato agli Agenti Immobiliari ma nulla è previsto per l'attività di gestione.
Ora, riallacciandomi alla premessa in cui si discuteva di qualcuno che addirittura si era inventato (e so bene da quali commercialisti, avvocati e notai in questo senso poteva aver ricevuto consiglio) l'attività di promozione immobiliare, viene naturale pensare non a quello che si può o meno fare...ma al modo migliore per fare quel caxxo che vuoi con fegati gonfi di chi rispetta le leggi e buona pace di chi dovrebbe farle applicare.
In sintesi un servizio di pubblicità finalizzato alla promozione di immobili al fine di meglio valorizzarli ed esporli all'interesse del più alto numero di interessati.
La società ovviamente non mediava ma percepiva dal cliente una somma in funzione del costo del lavoro svolto e dall'interessato un rimborso spese proporzionale al servizio di cui aveva usufruito.
Qualcuno però fece una segnalazione (più d'una per la verità all'agenzia delle entrate, alla camera di commercio e alle associazioni di categoria fimaa e fiaip) e sapete cosa accadde?
...nulla!
Nemmeno quando appurarono che il pagamento del servizio corrispondeva in modo quasi maniacale al 3% dal venditore e al 2% dall'acquirente...
Il titolare però decise di cambiare atteggiamento per non perpetrare il rischio e siccome non poteva esercitare la professione di Agenti Immobiliari poichè amministratore di una società immobiliare e quindi in piena incompatibilità, si trovò un socio abilitato e trasformò l'attività in un'agenzia immobiliare a tutti gli effetti.
Mi confessò che la variazione gli aveva fatto perdere il 30% del fatturato.
Se volessi essere meschino ti direi che proprio quel 30% rappresenta la mia miglior risposta al tuo quesito.
Stasera però mi sento buono e allora ti invito ad una riflessione.
L'attività di Agenti Immobiliari risulta incompatibile con qualsiasi altra attività ad eccezione di quella di amministratore di condominio che per legge non è una professione (ricordo che la nuova normativa entrerà in vigore solo a giugno ed è volutamente fatta in modo da essere aggirabile)
La gestione immobiliare però è incompatibile con la mediazione ma non con l'amministrazione e le consulenze sono permesse in forma minoritaria rispetto al fatturato agli Agenti Immobiliari ma nulla è previsto per l'attività di gestione.
Ora, riallacciandomi alla premessa in cui si discuteva di qualcuno che addirittura si era inventato (e so bene da quali commercialisti, avvocati e notai in questo senso poteva aver ricevuto consiglio) l'attività di promozione immobiliare, viene naturale pensare non a quello che si può o meno fare...ma al modo migliore per fare quel caxxo che vuoi con fegati gonfi di chi rispetta le leggi e buona pace di chi dovrebbe farle applicare.