Alba65

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Salve, i miei vicini vorrebbero comprare la mia metà di bifamiliare, ma 15 anni fà abbiamo, di comune accordo, elevato muri per dividere zone comuni, e costruito bagni e scale interne. Queste variazioni non sono state denunciate poiché non sarebbero state accettate dal comune, ci disse un geometra allora. Ora con la legge del 2010 pare non si possa vendere immobile senza che la planimetria del catasto sia conforme alla realtà e che il notaio debba controllare questa conformità. Ma se i compratori sono d'accordo per mantenere questo stato di cose che a loro è comodo, si può andare comunque a rogito, magari dichiarando l'accordo tra le parti? E chi verrebbe a controllare la conformità catastale?
 
Se il notaio ne è al corrente non può farvi l'atto per legge se invece a sua insaputa voi dichiarate che c'è conformità vi fa l'atto sotto vostra dichiarazione(falsa) ma io compratore non accetterei questa condizione!!
 
Grazie delle informazioni. Nel mio caso, ai compratori vanno bene le modifiche apportate poichè ne vorrenbero fare una unica casa.

Ci sono dei rischi: la nullità dell'atto ed il falso in atto pubblico.
Che non sono proprio roba di poco conto.
Sarà comunque necessario che catasto e planimetrie comunali siano tra loro corrispondenti altrimenti il notaio (che pure non è obbligato a verificare l'urbanistica e certamente non viene a vedere la vostra casa) difficilmente sarà disposto a rogitare anche qualora le parti siano disposte a rendere una dichiarazione di conformità.
 
Grazie, comprendo che è un grosso problema anche nel caso, come questo, che ai compratori vadano bene le modifiche apportate di comune accordo. Non vedo soluzione.

Catasto e planimetria comunale sono corrispondenti tra loro per una parte di lavori fatti. Ma resta una parte non sanabile.
 
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