Salve a tutti,
espongo il mio problema:
ho acquistato un appartamento a Roma 6 mesi fa e visto che c'erano delle incongruenze catastali ed urbanistiche il geometra della parte venditrice ha redatto una CILA per l'aggiornamento delle planimetrie (solo) un mese prima del rogito.
Ad atto appena eseguito (il 31° giorno) sia il geometra che la venditrice ricevono una lettera da parte dell'Ufficio Tecnico nella quale si inibisce questa CILA per difformità urbanistiche relativamente ad una DIA presentata nel 2007.
Si tratta della realizzazione di un locale tecnico verandato (ca. 10mq) sul terrazzo per il supporto di pannelli solari con relativi impianti per la prod. di acqua calda e l'alloggiamento della caldaia, realizzazione di un bagno posto in un ripostiglio finestrato (ca. 8mq) esterno all'appartamento ma sullo stesso pianerottolo.
Alla lettera dell'Ufficio Tecnico il geometra risponde che sono scaduti i 30 giorni per verificare la legittimità della CILA; che l'ante operam fa riferimento alla DIA approvata dallo stesso Ufficio Tecnico nel 2007 e che sono passati 3 anni; che l'immobile ha cambiato proprietario e quindi dovranno essere riconosciuti dei danni al venditore ed all'acquirente.
L'Ufficio Tecnico revoca l'inibizione e dichiara che la CILA è conforme.
Sembra tutto risolto ma i Geometri dell'Ufficio Tecnico effettuano un sopralluogo nel mio appartamento e rilevano nuovamente le stesse incongruenze urbanistiche contestate con la prima lettera ed in particolare il locale tecnico così ampio da sembrare una veranda, la presenza di un lavabo ed una lavatrice nello stesso (da renderlo locale lavatoio) ed il solito bagno nel ripostiglio, tra l'altro dotato delle stesse finiture dell'appartamento da farlo sembrare una cameretta. Fra qualche giorno riceverò la lettera dell'Ufficio Tecnico con l'esito del sopralluogo, nella quale mi verrà comunicato se è tutto a posto o se devo "rimuovere" le incongruenze, sperando di non dover ripristinare il tutto addirittura allo stato precedente alla DIA del 2007!
A questo punto io avrei alcune domande:
Può l'Ufficio Tecnico rendersi conto a distanza di anni di aver erroneamente permesso l'esecuzione di una DIA?
C'è un limite di tempo oltre il quale l'Ufficio Tecnico può impugnare una DIA?
Può l'Ufficio Tecnico dichiarare difforme un immobile, revocare tale difformità e ritornare a pretendere un ripristino?
E' possibile che io debba pagare per colpe che non ho e magari accollarmi una multa per difformità con conseguente ripristino con aggravio di spesa e deprezzamento dell'immobile?
Chi ne risponde di questi errori che mi causano un danno economico?
Ringrazio anticipatamente tutti coloro che potranno darmi qualche indicazione
espongo il mio problema:
ho acquistato un appartamento a Roma 6 mesi fa e visto che c'erano delle incongruenze catastali ed urbanistiche il geometra della parte venditrice ha redatto una CILA per l'aggiornamento delle planimetrie (solo) un mese prima del rogito.
Ad atto appena eseguito (il 31° giorno) sia il geometra che la venditrice ricevono una lettera da parte dell'Ufficio Tecnico nella quale si inibisce questa CILA per difformità urbanistiche relativamente ad una DIA presentata nel 2007.
Si tratta della realizzazione di un locale tecnico verandato (ca. 10mq) sul terrazzo per il supporto di pannelli solari con relativi impianti per la prod. di acqua calda e l'alloggiamento della caldaia, realizzazione di un bagno posto in un ripostiglio finestrato (ca. 8mq) esterno all'appartamento ma sullo stesso pianerottolo.
Alla lettera dell'Ufficio Tecnico il geometra risponde che sono scaduti i 30 giorni per verificare la legittimità della CILA; che l'ante operam fa riferimento alla DIA approvata dallo stesso Ufficio Tecnico nel 2007 e che sono passati 3 anni; che l'immobile ha cambiato proprietario e quindi dovranno essere riconosciuti dei danni al venditore ed all'acquirente.
L'Ufficio Tecnico revoca l'inibizione e dichiara che la CILA è conforme.
Sembra tutto risolto ma i Geometri dell'Ufficio Tecnico effettuano un sopralluogo nel mio appartamento e rilevano nuovamente le stesse incongruenze urbanistiche contestate con la prima lettera ed in particolare il locale tecnico così ampio da sembrare una veranda, la presenza di un lavabo ed una lavatrice nello stesso (da renderlo locale lavatoio) ed il solito bagno nel ripostiglio, tra l'altro dotato delle stesse finiture dell'appartamento da farlo sembrare una cameretta. Fra qualche giorno riceverò la lettera dell'Ufficio Tecnico con l'esito del sopralluogo, nella quale mi verrà comunicato se è tutto a posto o se devo "rimuovere" le incongruenze, sperando di non dover ripristinare il tutto addirittura allo stato precedente alla DIA del 2007!
A questo punto io avrei alcune domande:
Può l'Ufficio Tecnico rendersi conto a distanza di anni di aver erroneamente permesso l'esecuzione di una DIA?
C'è un limite di tempo oltre il quale l'Ufficio Tecnico può impugnare una DIA?
Può l'Ufficio Tecnico dichiarare difforme un immobile, revocare tale difformità e ritornare a pretendere un ripristino?
E' possibile che io debba pagare per colpe che non ho e magari accollarmi una multa per difformità con conseguente ripristino con aggravio di spesa e deprezzamento dell'immobile?
Chi ne risponde di questi errori che mi causano un danno economico?
Ringrazio anticipatamente tutti coloro che potranno darmi qualche indicazione