Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
Si l'avevo letto, grazie ingelman, però io credo che se la legge preveda che la planimetria catastale sia uguale a quella dell'ufficio tecnico ed entrambe uguali allo stato di fatto, avere in ufficio solo quella catastale sia limitativo. Poi magari a Roma è complicato, ma ad esempio a Torino avere la planimetria dell'ufficio tecnico richiede 48 ore usando un qualsiasi geometra.
Però di massima penso che l'agenzia debba procurarsela, anche perché non avendo più vendite lampo, se non sporadicamente, il tempo per acquisire la documentazione c'è
 

planet01

Membro Ordinario
ho seguito questa interessante discussione e, se posso, visto che sono un tecnico, vorrei soffermarmi sulla possibilità che forse il problema è molto più semplice di quanto possa sembrare e forse nemmeno esistono responsabilità da parte di nessuno. Io credo che a primo impatto visivo nessuno si sia accorto di questa incongruenza, ciò significa che geometricamente la rappresentazione grafica del salone è coincidente nella forma, naturalmente nessuno si prende la briga di andare a misurare prima di fare l'atto, anche perché l'immobile viene venduto a corpo e quindi non avrebbe senso, ne gli agenti immobiliari sono tenuti a farlo. Il problema nasce quando il tecnico che dovrà presentare gli elaborati per i titoli abilitativi ai lavori di ristrutturazione, va a misurare e si rende conto che non si trova nelle dimensioni. A questo punto però bisognerebbe prima di tutto sapere a quanto corrisponde questa incongruenza, perché se parliamo di pochi mq, il problema non esiste, infatti prima le planimetrie catastali erano redatte a mano ed una semplice sbavatura della china, anche successiva a causa dell'umidità della carta, può far sembrare una line di 1 mm in una da 1 cm, che in scala si ruba dei bei metri; essendo la rappresentazione grafica al catasto fatta da un essere umano, ci può essere stata una errata rappresentazione grafica. Forse l'unico che ha commesso un errore è stato proprio il tecnico che ti sta seguendo ora, prima di presentare le pratiche avrebbe dovuto analizzare tutte le possibili cause che hanno portato a tale incongruenza. quanto sto affermando viene avallato anche dal fatto che il perito della banca non contesta mai incongruenze sulla superficie, quando sono di scarsa rilevanza, ma solo la diversa distribuzione e rappresentazione geometrica.
Salve a tutti!

ho acquistato da un mese un appartamento in cui devo far fare lavori di ristrutturazione, con spostamento di un muro divisorio interno. Per far questo, ho incaricato un ingegnere per la CILA, ma quest'ultimo ha riscontrato difformità tra la piantina attualmente accatastata e il progetto originario conservato in Comune: in sostanza il soggiorno (confinante con un appartamento vicino) è più piccolo nel progetto, ma più grande allo stato di fatto attuale (sul progetto la parte "in più" era dell'appartamento vicino).
L'appartamento è stato costruito prima del 1967, in una zona che all'epoca era fuori del centro abitato.
L'ufficio tecnico del Comune pensa che sia per forza necessaria una sanatoria da circa 500 euro per procedere, ed in ogni caso (secondo la piantina catastale attuale), risulta in ogni caso irregolare perchè non rispetterebbe i criteri aero-illuminanti.
I lavori di ristrutturazione che andremmo a fare risolverebbero quest'ultimo problema.

Vi faccio a questo punto due domande:

- Siete a conoscenza di qualche riferimento normativo o qualche sentenza evitare di pagare la sanatoria?
- in caso negativo, posso rivalermi sul vecchio proprietario, sul notaio o sull'agenzia immobiliare? Questa difformità non mi è stata assolutamente comunicata da nessuno prima del rogito, è venuta fuori per i lavori che devo fare.

Grazie a tutti!
 

indirizzoip78

Membro Attivo
Privato Cittadino
Purtroppo l'ufficio tecnico del mio Comune non attribuisce alla planimetria un errore di "mano", anche perchè la differenza è sostanziale!
In ogni caso ho sentito dire che, nel giro di pochi mesi, potrebbe esserci un provvedimento nazionale per un condono... solo voci di corridoio, però a questo punto attenderei...

Ma quindi, scusate, non dovrebbe essere l'Agenzia Immobiliare ad effettuare preventivamente questi controlli?
 

adimecasa

Membro Senior
Agente Immobiliare
la planimetria depositata in c omune è diversa da qyuella depositata in catasto, questo è stato detto nel post di indirizzo
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
la planimetria depositata in c omune è diversa da qyuella depositata in catasto, questo è stato detto nel post di indirizzo
Per far questo, ho incaricato un ingegnere per la CILA, ma quest'ultimo ha riscontrato difformità tra la piantina attualmente accatastata e il progetto originario conservato in Comune: in sostanza il soggiorno (confinante con un appartamento vicino) è più piccolo nel progetto, ma più grande allo stato di fatto attuale (sul progetto la parte "in più" era dell'appartamento vicino).
Dal secondo post si capisce qual'è il quesito.
La mia domanda va oltre a quanto gia detto per poter dare un'altra via da intraprendere per altre eventuali soluzioni a quelle già prospettate, sempre che i documenti concordino.
 

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