Wile

Membro Attivo
Privato Cittadino
Per una radio o una TV mi sembra sia sufficiente che paghi il canone RAI per luogo aperto al pubblico (che penso sia piu' caro rispetto a quello casalingo). La SIAE e' gia' assolta dalle emittenti radio. Devi pagare la SIAE solo se diffondi canzoni preregistrate su CD o MP3.
Questo IMHO.
Gli sgherri della SIAE sono molto strani... Spesso a digiuno anche di quello che dovrebbero sapere e giocano sull'ignoranza della complicatissima e contraddittoria legge sui diritti d'autore e della radiodiffusione. Meglio guglare e cercare riferimenti precisi.
 

Wile

Membro Attivo
Privato Cittadino
E se ascolti musica tramite il computer ?

Uguale.
Anche i PC sono considerati alla stregua di "radio" o "sistemi di diffusione audio", anche se funzionano in streaming. Anche se non hanno collegamenti internet.
Su questo ci sono interventi ed eccezioni a non finire. Chi dice che non e' possibile, altri che dicono che invece c'e' da pagare lo stesso. Chi dice che allora le stesse Poste o banche dovrebbero pagare fior di milioni (di euro...!!!) di canoni mai versati...
Fatto sta che con un abbonamento RAI ti metti a posto con tutto, radio, TV, cellulari (anche quelli che prendono le radio FM).
Solo se hai musica preregistrata devi pagare la SIAE se sei in luogo aperto al pubblico.
Quelli della SIAE sono particolarmente inviperiti. Per pagare i loro bagordi e il loro status di "ente inutile" (lo sapete che non e' assolutamente indispensabile registrare una opera originale alla SIAE per avere tutelati i diritti d'autore?? ) sono a caccia di chiunque. Anche nelle feste parrocchiali. Tra un po' interverranno anche nelle feste di compleanno e arresteranno i "maranza" che guidano con stereo a palla e finestrini aperti...:sorrisone::sorrisone:
 

ImmobilServizi

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Tecnicamente quando ascolti per uso privato i diritti sono gia pagati alla fonte, quando utilizzi per tuoi scopi (allietare i clienti in attesa, dare un immagine .. all'Agenzia, ....rilassare i collaboratori..o dipendenti..o clienti)dovresti pagare. E paghi anche quando metti un brano musicale nella segreteria (non le musichette).
In Più devi pagare circa 200 Euro/anno se vedi e/o mostri la televisione in Agenzia, anche se la fai vedere o te la guardi su PC (appositamente dedicato).
 

Wile

Membro Attivo
Privato Cittadino
Tecnicamente quando ascolti per uso privato i diritti sono gia pagati alla fonte, quando utilizzi per tuoi scopi (allietare i clienti in attesa, dare un immagine .. all'Agenzia, ....rilassare i collaboratori..o dipendenti..o clienti)dovresti pagare. E paghi anche quando metti un brano musicale nella segreteria (non le musichette).
In Più devi pagare circa 200 Euro/anno se vedi e/o mostri la televisione in Agenzia, anche se la fai vedere o te la guardi su PC (appositamente dedicato).

L'abbonamento per locale aperto al pubblico e' cosi' basso? E' paragonabile a quello domestico. Lo chiedo perche' non ho idea di quanto possa essere.
Riguardo il PC, la RAI ed Equitalia non fanno distinzioni se tale PC sia "predisposto" o meno. Per loro e' sufficiente un apparecchio "adattabile" allo scopo (anche un tostapane, se hai abbastanza "skills" elettronici lo potrebbe essere...) per attivare la richiesta di canone. Lo stesso possesso di cellulari aziendali e' sufficiente. Per i cellulari e apparecchi "personali" si e' coperti dal canone domestico (se pagato).
Secondo me, per evitare intrusioni di SIAE e ficcanasismi che possono coinvolgere in ultima istanza anche la GdF, vale la pena "pagare la tangente" e amen...:triste:
 
E

enzo6

Ospite
oggi sono entrati due ragazzetti con un tesserino sgualcito, dicendomi che avendo accesa una radio, pur piccola, sono costretta a pagare vi diritti SIAE.....ma stiamo scherzando!
A voi sta succedendo? sono assalti? ne sapete concretamente qualche cosa?

Ma figurati, l'agenzia immobiliare non è un locale pubblico ma solo aperto al pubblico.
 

Wile

Membro Attivo
Privato Cittadino
Ma figurati, l'agenzia immobiliare non è un locale pubblico ma solo aperto al pubblico.

Assolutamente no, in quanto:

Un luogo pubblico è uno spazio pubblico a cui può accedere chiunque senza alcuna particolare formalità, essendo quello il suo scopo ed utilizzo normale e prevalente (ad esempio strade, piazze, giardini pubblici, spiagge demaniali).

Un luogo aperto al pubblico è uno spazio in cui chiunque può accedere, limitatamente e regolatamente a regole (che possono ad esempio essere un'orario d'apertura, il pagamento di un biglietto d'ingresso, l'obbligo d'iscrizione ad un'associazione che lo gestisca) stabilite dal proprietario (sia esso un privato o un ente pubblico) o da altre norme.

E quindi e' trattato alla stregua di un bar o una discoteca come regole d'accesso dei clienti (eh, si potesse avere la "consumazione obbligatoria...!!!:risata::risata::risata:)

Poi, che in alcui locali tu possa entrare liberaemnte e in altri tu debba pagare un biglietto, questo fa parte delle "regole" che il privato ha voluto mettere per il suo locale "privato".
Se vuoi fare un bar, un negozio o una agenzia in cui paghi un biglietto d'ingresso o metterci un "buttafuori" che riconosca al primo sguardo i "perditempo", liberissimo di farlo! (sai quanti calcincuXo avrei preso dai miei AI... magari adesso non avrei avuto voglia di darli a loro).
Ma poi non bisogna lamentarsi se vanno nel bar o negozio vicino...
 
E

enzo6

Ospite
Nel nostro caso non fa differenza in quanto:


E quindi e' trattato alla stregua di un bar o una discoteca come regole d'accesso dei clienti (eh, si potesse avere la "consumazione obbligatoria...!!!:risata::risata::risata:)

Ma nel caso specifico la presenza della musica non fa parte del "servizio" e non è presente quando arriva un cliente (mi auguro).
 

La Capanna

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Tecnicamente quando ascolti per uso privato i diritti sono gia pagati alla fonte, quando utilizzi per tuoi scopi (allietare i clienti in attesa, dare un immagine .. all'Agenzia, ....rilassare i collaboratori..o dipendenti..o clienti)dovresti pagare. E paghi anche quando metti un brano musicale nella segreteria (non le musichette).
In Più devi pagare circa 200 Euro/anno se vedi e/o mostri la televisione in Agenzia, anche se la fai vedere o te la guardi su PC (appositamente dedicato).


Ed il mio medico di famiglia che, quando parla in ambulatorio tutti quelli che sono in sala d'aspetto sentono, fu consigliato da me di fare ascoltare musica agli astanti e così ha fatto ed il problema è risolto, anche lui deve pagare la SIAE?
 

Wile

Membro Attivo
Privato Cittadino
Ed il mio medico di famiglia che, quando parla in ambulatorio tutti quelli che sono in sala d'aspetto sentono, fu consigliato da me di fare ascoltare musica agli astanti e così ha fatto ed il problema è risolto, anche lui deve pagare la SIAE?
Si'.:disappunto:

http://www.fiscoetasse.com/approfon...-musica-d-ambiente-i-compensi-siae-e-scf.html

Il caso degli studi professionali
Sempre più di frequente anche gli studi professionali utilizzano musica di sottofondo per rendere più gradevole la permanenza nelle sale d'attesa e, più in generale, nell'intero ambiente di lavoro. Anche il questi contesti l'utilizzo di musica registrata è assoggettato al pagamento del compenso per i diritti discografici .

Di recente il Tribunale di Milano (Sent. 10901/2010 ) ha confermato che la diffusione di musica all'interno di studi professionali privati, come quelli dentistici, rappresenta una forma di pubblica utilizzazione, come definita espressamente nella Legge sul Diritto d'Autore (art. 73 bis - L.D.A. 633/41).

Nello specifico, in linea con quanto già ampiamente riconosciuto dalla giurisprudenza ( sent. C-306/05 - Corte di Giustizia) , la decisione conferma come l'elemento discriminante rispetto all'insorgenza del diritto sia la messa a disposizione delle registrazioni discografiche ‘a un pubblico di persone' , a prescindere dal carattere pubblico o privato del luogo in cui avviene la diffusione di musica.

La sentenza del tribunale di Milano rappresenta un provvedimento estremamente innovativo perché fissa di fatto un principio di applicabilità di più ampio respiro, che interessa tutti gli studi professionali, come per esempio in generale tutte le altre tipologie di studi medici, quelli di avvocati, di architetti, commercialisti, notai.
 

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