Ciao a tutti, posso chiedervi di arricchire la discussione rispondendo al mio quesito di privato cittadino?
Abito in un piccolo paese e pertanto sono venuto a sapere che vi erano degli appartamenti inseriti in 2 palazzine che erano interessate da un fallimento di un’immobiliare.
In questa palazzina vi sono diversi appartamenti non abitati, pertanto quando ho visto l’annuncio “vendesi”, ho deciso di contattare l’agenzia. Gli annunci parlavano di appartamenti in concordato preventivo e di appartamenti in vendita.
A novembre 2013 vado a vedere l’appartamento e l’agente mi conferma che trattasi di appartamenti inseriti in un concordato preventivo. Inoltre mi da fantomatiche informazioni (posso fare l’offerta che voglio al curatore, il bando viene pubblicato e tempo un mese scatta l’asta, come se fosse una cosa veloce..). L’agente mi ha fatto firmare un foglio di visita all’uscita dell’appartamento
Io mi informo e scopro che anche quegli appartamenti sono inseriti nel fallimento dell'immobiliare, ed ovviamente i ribassi sono limitati al 10/15%. La persona con cui ho parlato non mi è piaciuta per nulla per le false informazioni che mi ha dato. Decido di lasciar perdere. Tra l’altro quando gli ho chiesto, telefonicamente, l’importo della sua parcella, la risposta è stata “vediamo come va la trattativa….”
Aggiungo che l'agente collabora con il curatore fallimentare.
A maggio 2013 viene fatta la prima asta in cui viene venduto un appartamento.
A fine novembre 2013, viene fatta una seconda asta, io faccio un’offerta direttamente al tribunale su un appartamento, sul quale, tra l’altro, è stata fatta un’offerta diretta al curatore.
Mi aggiudico l’appartamento.
L’agente immobiliare mi ha fatto scrivere dall’avvocato chiedendomi il 5% del prezzo base d’asta
Premesso che ho intenzione di riconoscere una parcella perché comunque ha perso del tempo a farmi vedere l’appartamento, voi cosa ne pensate?
In base alla vostra esperienza (e magari in base alla giurisprudenza) sussiste il diritto di mediazione?
Abito in un piccolo paese e pertanto sono venuto a sapere che vi erano degli appartamenti inseriti in 2 palazzine che erano interessate da un fallimento di un’immobiliare.
In questa palazzina vi sono diversi appartamenti non abitati, pertanto quando ho visto l’annuncio “vendesi”, ho deciso di contattare l’agenzia. Gli annunci parlavano di appartamenti in concordato preventivo e di appartamenti in vendita.
A novembre 2013 vado a vedere l’appartamento e l’agente mi conferma che trattasi di appartamenti inseriti in un concordato preventivo. Inoltre mi da fantomatiche informazioni (posso fare l’offerta che voglio al curatore, il bando viene pubblicato e tempo un mese scatta l’asta, come se fosse una cosa veloce..). L’agente mi ha fatto firmare un foglio di visita all’uscita dell’appartamento
Io mi informo e scopro che anche quegli appartamenti sono inseriti nel fallimento dell'immobiliare, ed ovviamente i ribassi sono limitati al 10/15%. La persona con cui ho parlato non mi è piaciuta per nulla per le false informazioni che mi ha dato. Decido di lasciar perdere. Tra l’altro quando gli ho chiesto, telefonicamente, l’importo della sua parcella, la risposta è stata “vediamo come va la trattativa….”
Aggiungo che l'agente collabora con il curatore fallimentare.
A maggio 2013 viene fatta la prima asta in cui viene venduto un appartamento.
A fine novembre 2013, viene fatta una seconda asta, io faccio un’offerta direttamente al tribunale su un appartamento, sul quale, tra l’altro, è stata fatta un’offerta diretta al curatore.
Mi aggiudico l’appartamento.
L’agente immobiliare mi ha fatto scrivere dall’avvocato chiedendomi il 5% del prezzo base d’asta
Premesso che ho intenzione di riconoscere una parcella perché comunque ha perso del tempo a farmi vedere l’appartamento, voi cosa ne pensate?
In base alla vostra esperienza (e magari in base alla giurisprudenza) sussiste il diritto di mediazione?