Ciao a tutti.
Vorrei avere, se possibile, delucidazioni in merito al diritto di terzi nel momento in cui una persona abbia commesso un abuso edilizio poi sanato.
Nel 2003 ho ampliato la superficie residenziale (circa 5mq) di un appartamento posto al sesto ed ultimo piano di una palazzina, senza però chiedere permesso ai condòmini. Ho regolarmente inoltrato domanda di condono al comune che è stata accettata. Pagati tutti gli oneri concessori, la pratica procede senza problemi.
Sono quindi in attesa del rilascio della concessione in sanatoria.
Una volta in possesso della concessione in sanatoria, supponendo che un giorno un condòmino si sentisse leso nei suoi diritti, potrebbe opporsi alla mia sanatoria richiedendo il ripristino dello stato dei luoghi? Ossia, potrebbe chiedere di "abbattere" l'illecito edilizio poi condonato?
Esiste pertanto un tempo limite entro il quale un condòmino possa avvalersi di tale diritto, oppure trascorsi più di "tot" anni non può più farlo?
Grazie
Vorrei avere, se possibile, delucidazioni in merito al diritto di terzi nel momento in cui una persona abbia commesso un abuso edilizio poi sanato.
Nel 2003 ho ampliato la superficie residenziale (circa 5mq) di un appartamento posto al sesto ed ultimo piano di una palazzina, senza però chiedere permesso ai condòmini. Ho regolarmente inoltrato domanda di condono al comune che è stata accettata. Pagati tutti gli oneri concessori, la pratica procede senza problemi.
Sono quindi in attesa del rilascio della concessione in sanatoria.
Una volta in possesso della concessione in sanatoria, supponendo che un giorno un condòmino si sentisse leso nei suoi diritti, potrebbe opporsi alla mia sanatoria richiedendo il ripristino dello stato dei luoghi? Ossia, potrebbe chiedere di "abbattere" l'illecito edilizio poi condonato?
Esiste pertanto un tempo limite entro il quale un condòmino possa avvalersi di tale diritto, oppure trascorsi più di "tot" anni non può più farlo?
Grazie