Ciao. La strada di accesso alla mia casa è in comproprietà con mio zio, egli la usa per lo stesso scopo, però viene usata anche da mio fratello per raggiungere la sua di casa. Vi è un cancello malandato sempre aperto che ha 100 anni. Leggevo riguardo alla spese di manutenzioneChi paga le spese di manutenzione e riparazione della servitù di passaggio?
La strada è di ghiaino, ben tenuta, l’ha sempre curata solo, dopo la morte dei "vecchi" 4 anni fa, mio marito, viceversa le spese per nuova ghiaia sono ripartite a metà con mio zio (eredi) mentre mio fratello non mette un soldo e non mette fatica quando entra acqua dal cancello dato che di fronte vi è una strada da cui spesso confluisce acqua verso la ns entrata in caso di piogge abbondanti: quest’anno è successo due volte, strada rovinata da detriti, come detto sopra l’unico a lavorare mio marito. Ora abbiamo costruito una tavola con gomma sottostante che viene inserita in due lame di acciaio, basta inserirla quando previsto mal tempo, mio zio d’accordo e pagato a metà, mio fratello che non ha messo denaro naturalmente, si è detto subito d’accordo, ora a lavoro concluso e dopo averla usata due volte, egli cambia idea dato che sabato scorso abbiamo messo la tavola di sera e lì è rimasta tutta la notte: egli dice che la tavola va tolta immediatamente dopo la fine del temporale, purtroppo in casi come quello sopra non è possibile. Inoltre egli dice che la tavola sarebbe di ostacolo ad una eventuale ambulanza. DA NOTARE che lui e mio zio hanno anche un accesso dai campi sottostanti, io no.
Io credo di poter continuare a mettere la tavola, anche perché mio fratello non tirerebbe fuori denaro o lavoro in caso di acqua entrante e strada da riparare; la tavola si toglie, in caso di necessità, in 3 minuti circa. E’ da capire se il disagio che arreco è minimo e trascurabile, leggo infatti che che :
"Proprio la servitù di passaggio è oggetto di una recente sentenza della Cassazione (n. 17550 del 1° agosto 2014), che ha stabilito come “rientra nel diritto del proprietario del fondo servente l’esercizio della facoltà di apportare modifiche allo stesso e apporvi un cancello per impedire l’accesso ai non aventi diritto, pur se dall’esercizio di tale diritto possano derivare disagi minimi e trascurabili al proprietario del fondo dominante in relazione alle pregresse modalità di transito"
Ringrazio per i gentili pareri
La strada è di ghiaino, ben tenuta, l’ha sempre curata solo, dopo la morte dei "vecchi" 4 anni fa, mio marito, viceversa le spese per nuova ghiaia sono ripartite a metà con mio zio (eredi) mentre mio fratello non mette un soldo e non mette fatica quando entra acqua dal cancello dato che di fronte vi è una strada da cui spesso confluisce acqua verso la ns entrata in caso di piogge abbondanti: quest’anno è successo due volte, strada rovinata da detriti, come detto sopra l’unico a lavorare mio marito. Ora abbiamo costruito una tavola con gomma sottostante che viene inserita in due lame di acciaio, basta inserirla quando previsto mal tempo, mio zio d’accordo e pagato a metà, mio fratello che non ha messo denaro naturalmente, si è detto subito d’accordo, ora a lavoro concluso e dopo averla usata due volte, egli cambia idea dato che sabato scorso abbiamo messo la tavola di sera e lì è rimasta tutta la notte: egli dice che la tavola va tolta immediatamente dopo la fine del temporale, purtroppo in casi come quello sopra non è possibile. Inoltre egli dice che la tavola sarebbe di ostacolo ad una eventuale ambulanza. DA NOTARE che lui e mio zio hanno anche un accesso dai campi sottostanti, io no.
Io credo di poter continuare a mettere la tavola, anche perché mio fratello non tirerebbe fuori denaro o lavoro in caso di acqua entrante e strada da riparare; la tavola si toglie, in caso di necessità, in 3 minuti circa. E’ da capire se il disagio che arreco è minimo e trascurabile, leggo infatti che che :
"Proprio la servitù di passaggio è oggetto di una recente sentenza della Cassazione (n. 17550 del 1° agosto 2014), che ha stabilito come “rientra nel diritto del proprietario del fondo servente l’esercizio della facoltà di apportare modifiche allo stesso e apporvi un cancello per impedire l’accesso ai non aventi diritto, pur se dall’esercizio di tale diritto possano derivare disagi minimi e trascurabili al proprietario del fondo dominante in relazione alle pregresse modalità di transito"
Ringrazio per i gentili pareri