Salve, se sei alla prima scadenza contrattuale ( i primi sei anni ) la disdetta può avvenire solo per comprovati motivi che sono:
Secondo l’art. 28 L. n. 392/78, nelle locazioni commerciali, il contratto si rinnova tacitamente di sei anni in sei anni, e per quelle di immobili adibiti ad attività alberghiera di nove in nove. La rinnovazione, però, non ha luogo se una delle parti dà disdetta, da comunicarsi all’altra parte, a mezzo di lettera raccomandata, rispettivamente almeno 12 o 18 mesi prima della scadenza.
Il successivo art. 29 L. n. 392/78, per quanto attiene alla prima scadenza contrattuale, consente al locatore di negare il rinnovo in presenza di alcuni specifici motivi:
1) adibire l’immobile ad abitazione propria, del coniuge o dei parenti entro il secondo grado;
2) adibire l’immobile all’esercizio in proprio di attività commerciale;
3) demolire l’immobile per ricostruirlo;
4) ristrutturare l’immobile per renderlo conforme alla legge.
in caso contrario lo può fare e rinegoziare il tutto, secondo me dimostra con la sua richiesta poca intelligenza , in quanto il periodo di crisi è notorio a tutti ed il calo di fatturato è un problema comune a molte attività commerciali, in un momento come questo non so fino a che punto possa convenire stressare l'inquilino e/o indurlo a lasciare il locale, specie se è comunque preciso, per andare incontro ad un periodo certo di locale sfitto o meglio ancora inquilino che entra e non ti paga ( inter nos -forse se la cercano ) . Ti consiglierei di contrattare l'aumento facendo presente che il periodo è quello che è ... in alternativa ( non sapendo qual'è il canone di partenza ) potresti anche proporLe un aumento a gradini ( 1° anno 100 lire, 2° anno 130lire, e così via ) altrimenti falla cuocere nel suo brodo come i polipi.