Il mio collega ed io abbiamo uno studio professionale ed il contratto di locazione, a nome da tutti e due, per i primi 6 anni scade a fine novembre. Un anno fa circa il proprietario dell'immobile ci ha dato la disdetta non scrivendo alcuna motivazione a questa sua richiesta. Noi, molto a malincuore, ci eravamo rassegnati ad andarcene, ma poco tempo fa abbiamo saputo che il contratto ad uso non abitativo si intende rinnovato per altri 6, secondo la legge 392.
Pertanto abbiamo, per ora telefonicamente, fatto presente al proprietario la nostra lecita intenzione di rimanere. Il proprietario asserisce che la sua motivazione è lecita poiché durante il decorso del contratto ha acquisito dal padre la proprietà ed il padre, a sua volta, è diventato usufruttuario. Preciso che il contratto è stato effettuato all'epoca con il padre, non c'è mai stata nessuna modifica contrattuale e la lettera di disdetta è stata inviata a noi dal figlio (attuale proprietario). Fra l'altro circa a metà giugno si è presentato il proprietario (figlio), con la sorella e un agente immobiliare che cura la compravendita. In quell'occasione mi è stato fatto firmare uno scritto in cui compariva la data della scadenza del contratto, che accettavo, con la scusa che serviva questa mia ammissione per delegare l'agente immobiliare a prendersi cura della compravendita. Io in buona fede ho firmato, ma il mio collega no poiché non era presente. Pertanto chiedo è possibile che riesca a mandarci con le seguenti scuse
- E' lecita la scusa della vendita poiché figlio dell'allora proprietario?
- Anche se ho firmato solo io quella sorta di accettazione della disdetta ce ne dobbiamo andare o il fatto che non ci sia la firma del collega fa sì che comunque il contratto sia valido per altri 6 anni?
Fra l'altro se utilizzasse la scusa della mia firma di cui sopra mi sentirei raggirata ....
Chi cortesemente mi sa dare informazioni? Grazie!
Pertanto abbiamo, per ora telefonicamente, fatto presente al proprietario la nostra lecita intenzione di rimanere. Il proprietario asserisce che la sua motivazione è lecita poiché durante il decorso del contratto ha acquisito dal padre la proprietà ed il padre, a sua volta, è diventato usufruttuario. Preciso che il contratto è stato effettuato all'epoca con il padre, non c'è mai stata nessuna modifica contrattuale e la lettera di disdetta è stata inviata a noi dal figlio (attuale proprietario). Fra l'altro circa a metà giugno si è presentato il proprietario (figlio), con la sorella e un agente immobiliare che cura la compravendita. In quell'occasione mi è stato fatto firmare uno scritto in cui compariva la data della scadenza del contratto, che accettavo, con la scusa che serviva questa mia ammissione per delegare l'agente immobiliare a prendersi cura della compravendita. Io in buona fede ho firmato, ma il mio collega no poiché non era presente. Pertanto chiedo è possibile che riesca a mandarci con le seguenti scuse
- E' lecita la scusa della vendita poiché figlio dell'allora proprietario?
- Anche se ho firmato solo io quella sorta di accettazione della disdetta ce ne dobbiamo andare o il fatto che non ci sia la firma del collega fa sì che comunque il contratto sia valido per altri 6 anni?
Fra l'altro se utilizzasse la scusa della mia firma di cui sopra mi sentirei raggirata ....
Chi cortesemente mi sa dare informazioni? Grazie!