fausta
Membro Junior
Salve a Tutti, come state?
Sono nuovissima del forum, ho 29 anni e ho appena acquistato casa… ciò mi ha permesso di entrare in contatto col mondo immobiliare e con parecchi professionisti che ho apprezzato moltissimo per professionalità e gentilezza.
Per 2 anni consecutivi ho lavorato con successo (per la mia società, non certo per me…) come agente porta a porta per una nota società internazionale che commercializza opere d'arte ed editoria di lusso.
Quando ho iniziato ero una ragazza davvero ingenua, convinta di poter superare ogni ostacolo con le mie sole forze, idealista fino all'esasperazione e al primo lavoro vero e proprio e mi sono lasciata (mea culpa) letteralmente assorbire da quella grande, amorevole "famiglia" dalla quale, alla fine, sono stata spremuta come un limone. Alla fine del secondo anno ho sfiorato l'esaurimento nervoso e ho deciso di abbandonare.
Ne sono uscita disillusa, ferita e mi sono sentita veramente un'idiota.
Ora mi trovo in una situazione di blocco emotivo: ho il sospetto che qualsiasi situazione lavorativa sia simile a quella da me vissuta e vorrei assolutamente evitare (perché ne ho la nausea) situazioni di tentativo di controllo emotivo e di annullamento della vita privata, mobbing, stolking e altre amenità. non potrei più lavorare in ambienti simili.
Dal momento che mi sto appassionando all'ambiente immobiliare e medito di entrare a farne parte, vorrei sapere da professionisti come voi se e come è possibile evitare situazioni di sfruttamento nel vostro ambiente: non vorrei rischiare di perdere tempo a fare corso esame e gavette varie per poi capire che la mia professionalità arricchisce tutti tranne che me.
Ringrazio in anticipo chi vorrà rispondermi e farmi partecipe della sua esperienza: per me è davvero importante.
Altre due domande: quello di agente immobiliare è un lavoro stressante come quello di agente di commercio (io passavo anche 13 ore in macchina)? è conciliabile con un progetto familiare (un marito e un figlio)? il mio vecchio lavoro non lo era assolutamente: ero metaforicamente sposata coi miei capi!
Grazie mille a Tutti Voi
Fausta
Sono nuovissima del forum, ho 29 anni e ho appena acquistato casa… ciò mi ha permesso di entrare in contatto col mondo immobiliare e con parecchi professionisti che ho apprezzato moltissimo per professionalità e gentilezza.
Per 2 anni consecutivi ho lavorato con successo (per la mia società, non certo per me…) come agente porta a porta per una nota società internazionale che commercializza opere d'arte ed editoria di lusso.
Quando ho iniziato ero una ragazza davvero ingenua, convinta di poter superare ogni ostacolo con le mie sole forze, idealista fino all'esasperazione e al primo lavoro vero e proprio e mi sono lasciata (mea culpa) letteralmente assorbire da quella grande, amorevole "famiglia" dalla quale, alla fine, sono stata spremuta come un limone. Alla fine del secondo anno ho sfiorato l'esaurimento nervoso e ho deciso di abbandonare.
Ne sono uscita disillusa, ferita e mi sono sentita veramente un'idiota.
Ora mi trovo in una situazione di blocco emotivo: ho il sospetto che qualsiasi situazione lavorativa sia simile a quella da me vissuta e vorrei assolutamente evitare (perché ne ho la nausea) situazioni di tentativo di controllo emotivo e di annullamento della vita privata, mobbing, stolking e altre amenità. non potrei più lavorare in ambienti simili.
Dal momento che mi sto appassionando all'ambiente immobiliare e medito di entrare a farne parte, vorrei sapere da professionisti come voi se e come è possibile evitare situazioni di sfruttamento nel vostro ambiente: non vorrei rischiare di perdere tempo a fare corso esame e gavette varie per poi capire che la mia professionalità arricchisce tutti tranne che me.
Ringrazio in anticipo chi vorrà rispondermi e farmi partecipe della sua esperienza: per me è davvero importante.
Altre due domande: quello di agente immobiliare è un lavoro stressante come quello di agente di commercio (io passavo anche 13 ore in macchina)? è conciliabile con un progetto familiare (un marito e un figlio)? il mio vecchio lavoro non lo era assolutamente: ero metaforicamente sposata coi miei capi!
Grazie mille a Tutti Voi
Fausta