Mackit0121

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Vado al dunque.
Avendo in uso un'abitazione al piano terra come "casa lavoro-studio" e residenza al piano primo (dove abitano i genitori) quindi con ingresso dallo stesso numero civico, è possibile ai fini dell'intestazione delle utenze ritenere l'abitazione al piano terra come residenziale dal momento che tecnicamente, in sostanza, residenza e dimora coincidono? E' come vivere in una casa su due piani: stessa dimora ma funzioni abitative divise su due piani diversi, con distinti appartamenti e distinti contatori per l'elettricità... Cambia però la tariffa e le spese fisse in bolletta della luce se il contratto che si va a stipulare è per residenziali o non residenziali.
Qualcuno di voi è a conoscenza in merito? A chi posso rivolgermi per sapere se in un caso come questo la dimora a piano terra nello stesso edificio può ritenersi tranquillamente anche residenza? L'IMU la pagano i miei genitori ed io non ho redditi da dichiarare.
Un saluto cordiale a tutti i lettori di questo forum.
 

Gherardo5

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Privato Cittadino
Se il piano terra risulta essere una civile abitazione (e non un negozio o un laboratorio .....) le Aziende che distribuiscono l'energia elettrica applicano tariffe e spese della prima casa mostrando un certificato di residenza con quell'indirizzo.
 

Mackit0121

Membro Attivo
Privato Cittadino
Se il piano terra risulta essere una civile abitazione (e non un negozio o un laboratorio .....) le Aziende che distribuiscono l'energia elettrica applicano tariffe e spese della prima casa mostrando un certificato di residenza con quell'indirizzo.[/QUO

Sì, l'immobile è accatastato come civile abitazione. Quindi ok per il contratto come residenziale.
Grazie davvero per le risposte.
 

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