Non necessariamente.
Come per la patente di guida l'esame si può fare in ogni camera di commercio.
Per questo effetto, è ammesso l'elezione di un domicilio fiscale.
Ovvero il luogo deputato, che ciascuno può scegliere, dove gestire i propri interessi.
Purche' leciti qualunque essi siano.
Una volta conseguito il requisito, lo si può spostare, da una camera di commercio all'altra.
Oppure se si esercita per il tramite di una società, si può lasciare il requisito personale in quella camera di commercio dove si è conseguito "vestendo" il nuovo soggetto giuridico con quel requisito, che avrà il rea registrato presso la camera di commercio dove si intende esercitare.
Certo è
@massimiliano.rossi che se vieni da fuori, la scelta di venire a Milano per fare l'esame non è delle più convenienti.
Non so' come si svolge adesso, ma sicuramente quella di Milano, era e resta, una tra le piazze più difficili.
Con una struttura informatica e all'avanguardia, per quello che riguarda lo svolgimento della prova scritta e "plotoni" di commissari, per quello che riguarda la prova orale.
Se ti capita di sostenere la prova orale, ormai al novantesimo posto, i quesiti che ti arrivano o quelli che restano da cogliere, potrebbero essere tra i più indigesti.
Ai miei tempi la prova scritta si presentava già in via digitale.
Ciascuno, con la propria prova, che era differente da quella in mano a qualsiasi altro candidato.
Due metri di distanza l'uno dall'altro.
Se volava una mosca o se i candidati parlavano tra loro subito venivano espulsi.
Su cento iscritti al massimo ne passavano due.
Diverso è andare a sostenere l'esame in piazze di provincia più "desolate".
Di sicuro meno organizzate e attrezzate di quella di Milano.
Dove ancora l'esame si svolge in forma cartacea.
Un' unica prova scritta per tutti i candidati.
Appiccicati l'uno all'altro, con la possibilità di raccontarsi perfino le barzellette, senza farsi né vedere e ne sentire dai giudicanti.
Che all'esame orale al massimo sono in tre.