GigioFX

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Buongiorno il mio quesito è questo: siamo 3 figli e i miei genitori sono sposati in comunione dei beni e possiedono un edificio composto da 3 appartamenti equivalenti da rifinire + un magazzino/garage come piano terra. I miei genitori hanno deciso di non fare testamento e di donare già in vita un appartamento per ogni figlio. I miei 2 fratelli sono daccordo in quanto hanno già casa di proprietà ed un lavoro fisso, mentre io non sono d'accordo a ricevere una proprietà in questo momento della mia vita perché ho un lavoro precario part time e vivo in affitto ed oltre a non poter sostenere le spese come costi di ristrutturazione, IMU, tassa rifiuti dell'immobile donato non riceverei piu gli aiuti all'affitto della mia regione o altre agevolazioni. Premetto che questi in questi appartamenti necessitano di lavori per essere abitabili. Anche se ricevessi la nuda proprietà non potrei accedere agli aiuti per l'affitto destinati alle persone a basso reddito della mia regione di residenza. Vorrei sapere se ci sono delle soluzioni che in futuro mi possono garantire la non attaccabilità della mia quota ereditaria? ad esempio una scrittura privata? un testamento? Come mi posso tutelare? Ho paura che i miei genitori tra qualche anno cambino idea, vendano la proprietà o alla loro morte i miei fratelli possano rientrare nell'asse ereditario e rivendicare in futuro parte del mio potenziale appartamento o della mia quota ereditaria. La ringrazio in anticipo per la Sua risposta.
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
Devi fare pace con te stesso: o accetti la donazione, oppure non puoi impedire ai tuoi genitori, finché essi sono in vita, di vendere tutto a terzi.

Il testamento olografo si può cambiare dall'oggi al domani, basta scrivere nel nuovo testamento, "Annullo ogni precedente disposizione testamentaria".

La scrittura privata se assomiglia a un patto successorio è vietata, in Italia.

Tra l'altro la donazione è una pessima scelta perché LIMITA FORTEMENTE la commerciabilità dell'immobile, in quanto le banche molto difficilmente concedono mutui su immobili che hanno almeno una donazione "non consolidata" (*) nello storico compravendite. Le banche sovente richiedono una apposita assicurazione che le tuteli da eventuali azioni di riduzione da parte di legittimari pretermessi.

Se ti trovi in questa situazione precaria e non vuoi affrontare i costi che un immobile comporta (l'IMU la pagheresti solo se per te fosse la tua seconda casa, non capisco perché hai nominato l'IMU! Pagheresti condominio, acqua, luce, gas, eventuale telefono fisso [oggi molti hanno solo il cellulare], ristrutturazioni, tariffa rifiuti), prendi seriamente in considerazione l'ipotesi di non accettare la donazione oggi, e non avere l'immobile domani. La serenità economica non ha prezzo.

(*) Una donazione si intende consolidata decorsi 20 anni dalla data del rogito di donazione se il donante è ancora in vita, oppure decorsi 10 anni dalla data della morte del donante.
 

Herinni

Membro Attivo
Privato Cittadino
Se non sei sicuro di voler tenere quella casa almeno molti anni (come spiegato da possessore) lascia perdere la donazione. I tuoi sarebbero disposti a vendere adesso l’appartamento al grezzo e dare a te quanto ricavato? I tuoi fratelli avrebbero un appartamento a testa, tu il ricavato della vendita.
 

plutarco

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Se non sei sicuro di voler tenere quella casa almeno molti anni (come spiegato da possessore) lascia perdere la donazione. I tuoi sarebbero disposti a vendere adesso l’appartamento al grezzo e dare a te quanto ricavato? I tuoi fratelli avrebbero un appartamento a testa, tu il ricavato della vendita.
Francamente non credo, se si tratta di una palazzina padronale del meridione. Anch'io sono meridionale, ma non tollero questo atteggiamento. Se un figlio ha bisogno di vendere la propria quota, bisogna venderla.
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
E quindi secondo te i genitori dovrebbero privarsi delle loro proprietà, anche se non fosse una scelta loro, perché il figlio accampa diritti che non ha ?
Va bene aiutare i figli, ma solo per scelta !

Sembra che i genitori vogliano continuare a "far rimanere in famiglia" tutti gli "immobili di famiglia", "distribuendo le spese" e cioè assegnando la titolarità ai vari figli.

Non hanno tenuto in considerazione che chi ha un lavoro INCERTO non può acquisire la CERTEZZA di avere spese FISSE.

Non so quale sia la scelta migliore.

Bene dice Francesca asserendo che non si può obbligare i genitori a vendere (anche perché ho la sensazione che vogliano "mantenere in famiglia gli immobili di famiglia", semplicemente spalmandone le spese sui figli), altrettanto bene dice il figlio con il lavoro precario che non può assumersi la certezza delle spese che derivano da una donazione, che tra l'altro va a creare problemi in occasione di una futura rivendita per qualsivoglia ragione, prima fra tutte la mancanza di liquidità. Non dimentichiamo, tra l'altro, che l'atto di donazione per un appartamento medio puo' costare 5000-6000-7000 Euro, e non è chiaro se intendono farsene carico i genitori, oppure se i genitori si aspettano che siano i figli a pagare i 3 distinti atti di donazione (come ahimé sarebbe auspicabile che avvenisse).
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Nel caso del postante , lui può rifiutare di ricevere la donazione, e lasciare che venga fatta ai fratelli ( magari senza dispensa da collazione).
Se i genitori vogliono lasciare in parti uguali, faranno testamento lasciando al nostro l'appartamento destinato a lui, e dividendo eventuali altri beni per tre.
Se alla loro morte l'appartamento non sarà più di proprietà dei genitori, i fratelli dovranno fare i conti e dare a @GigioFX quanto gli spetta di eredità, contando quanto già ricevuto.
Tutte considerazioni da fare sapendo se esisto no altri beni, e , naturalmente, sapendo che alla morte del primo genitore anche l'altro diventa erede; ma, alla fine, va tutto ai figli ( salvo testamenti strani).
Credo che la cosa migliore sia andare da un notaio di fiducia, che valuti la situazione famigliare, le necessità economiche e le aspettative, e consigli per il meglio.
Anche se la donazione io la eviterei del tutto.
 

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