Anche su internet puoi trovare fac-simili che in quanto generici comprendono vari casi tra i quali spuntare quello che ti interessa.
Per piccoli patrimoni immobiliari una soluzione può essere invece quella di predisposrre un file di Word molto semplicemente con i soli dati che effettivamente ricorrono.
Su alcuni aspetti di dettaglio mi regolo, molto artigianalmente, secondo i seguenti criteri sui quali sarebbero gradite osservazioni dagli altri lettori
- stampo in anticipo per ogni anno di variazione istat (quando c'è) mantenendo una data media approssimativa che modifico solo se capita di domenica e cambiando invece il mese di riferimento passando da una stampa all'altra ed archivio il tutto. Ricevuto il pagamento firmo di volta in volta, scansisco ed inoltro via e-mail la corrispondente ricevuta
- cito anche la marca da bollo nell'importo corrisposto al Locatore, precisando che essa rimane a carico del Conduttore.
- nei casi di cedolare secca invece non faccio alcun riferimento alla marca da bollo, così avvalendomi della interpretazione della relativa normativa nel senso che essa, anche dove non espressamente specificato dal comma 2 dell'art. 3 del D.L.vo 23/11 (ricevute, cessioni, variazioni), ha inteso comunque introdurre l'esenzione dal bollo per questo particolare regime fiscale. Ciò in realta non risulta del tutto in linea con l'interpretazione almeno di una Sede dell'Agenzia delle Entrate che almeno per la voce "variazioni al contratto" obbliga a pagare il bollo (oltre alla registrazione) in quanto non esplicitamente citata nelle voci di esenzione nell'anzidetto comma 2 dell'art. 3. Però siccome non risulta scritto da nessuna parte che vale il primo (mio)od il secondo criterio (Sede A.d.E.), non faccio pagare al Conduttore bolli che non siano proprio strettamente obbligatori
Un saluto