Ma sai perché ne sono convinto di ciò che dico? e quindi a mio avviso non è qualunquismo da bar. Perché come vedi anche nell'intervento sopra leggo il solito e comunissimo invito, di raggiungere l'accordo e non fare ingrassare i legali. Ecco, questo per me è insopportabile, perché si offende fra l'altro l'intelligenza del prossimo. Certo, comodo e conveniente così, visto che quanto meno l'agente in questione negligente o peggio in malafede, ci guadagna lo stesso, pur avendo sbagliato palesemente. Solo perché, ecco che riemerge la solita scusa, in ogni caso ha messo in contatto i due e quindi non sarebbe giusto non comprendere il tempo perso dell'agente. E chi ci rimette tempo e capitale, non si deve nulla? Invece, facciamo che chi sbaglia venga radiato e cambi mestiere. E questo a gran voce lo devono pretendere gli agenti onesti allora, se veramente esistono.
Caro signore vorrei ricordare alcune cose:
1) Sbagliare è umano e quindi anche il collega può aver sbagliato (perchè non credo si possa dimostrare la malafede come invece insinua lei). Vorrebbe farmi credere che lei nella sua vita non ha mai sbagliato? Dovrei credere che lei nello svolgimento del suo lavoro non ha mai commesso errori? E per questo l'hanno licenziata? Facile chiedere per gli altri quello che non desideriamo per noi stessi, vero?
2) Il lavoro, poco o tanto che sia, di qualità o meno che sia, va comunque riconosciuto e pagato.
3) La sua esperienza dovrebbe insegnarle diverse cose, la prima è quella di scegliere bene il professionista a cui affidarsi, PRIMA e NON DOPO. Quindi visto che la scelta l'ha fatta lei, di cosa si lamenta?
4) Ognuno è libero e ha il sacrosanto diritto di comportarsi come meglio crede compreso di adire le vie legali (e ingrassare gli avvocati) piuttosto che cercare di raggiungere un accordo amichevole (cosa che a parer mio sarebbe segno di puro buon senso e praticità).
5) L'agente immobiliare è sostanzialmente un mediatore e/o tramite tra le parti e il suo lavoro consiste nel riuscire a far raggiungere un accordo alle parti contraenti un contratto, ma NON è un tecnico. Se lei caro signore voleva essere tutelato al massimo anche sotto il "profilo tecnico", avrebbe fatto meglio a chiedere un parere preventivo e/o una verifica ad un tecnico, oppure avrebbe potuto chiedere al collega di farlo. E non mi venga a ripetere la solita filastrocca, ovvero che lei non essendo del mestiere non lo sapeva, perchè come ben saprà vige il detto: "la legge non ammette ignoranza". Quindi la smetta di piagnucolare e cominci ad assumersi anche lei le sue responsabilità che a questo punto direi che sarebbe ora!
6) Che non è giusto voler approfittare delle situazioni a proprio egoistico vantaggio, perchè credo che in definitiva al di là della vicenda che lei ha raccontato (e per giustizia dovremmo poter sentire anche la versione del collega) è questo che mi pare lei voglia ottenere: sfruttare una situazione per il suo tornaconto personale, ovvero cercare di non pagare neppure un centesimo di provvigione. Non è ,mia abitudine augurare il male a nessuno, ma in questo caso, spero vivamente che lei caro signore, alla fine debba pagare la provvigione al collega e le spese legali sue e del collega, così la prossima volta imparerà a comportarsi diversamente.
Comunque sia, la inviterei a smetterla di tediarci con le sue lagnanze a senso unico! Buona giornata.