Forse più che un onere una facoltà.Raccogliere la proposta è un onere, non un obbligo.
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Forse più che un onere una facoltà.Raccogliere la proposta è un onere, non un obbligo.
Quindi si tratta di un punto di vista privo di fondamenti deduttivi efficaci, non avvalorato da dati certi... insomma un punto di vista confuso ed inutileGià spiegato il mio punto di vista, nel precedente messaggio!
E' un punto di vista....personale!!
Credi male: la legge prevede che la provvigione sia dovuta da entrambe le parti (art 1755 cc). e lo stesso vale per le vendite del "parentato": fintanto che l' AI non ha titolo di proprietà esclusiva, può richiedere la provvigione su quanto non di sua proprietà(poi che per deontologia professionale, si eviti di chiederla se si media su un'immobile in quote, è pura cortesia)Non credo che la giurispudenza abbia annoverato leggi sulle provvigioni o accordi fra costruttore e venditore o sulle vendite del parentato!!
Concordo; hai l'onere di prendere la proposta, se vuoi vedere i frutti del lavoro, ma hai la facoltà di prenderla o meno, a seconda che la reputi "accettabile".Quindi se fai l'atto, ovverosia raccogliere la proposta o comunque impostare la trattativa, hai diritto, altrimenti no.
Buonasera,
Mi sono imbattuta in un caso particolare. Io e mio marito abbiamo visionato un appartamento con l’agenzia A, dopo la seconda visita ci rechiamo fiduciosi nell’ufficio dell’agente immobiliare per fare la nostra proposta. Quando ci sediamo a parlare di cifre non ci troviamo d’accordo per circa 20000€ e lui ci dice chiaramente che “non è la casa per noi”. Seguono due giorni di scambio di email, dove noi cercavamo di convincerlo ad almeno presentare la nostra proposta al costruttore, quando alla fine ci scrive “dobbiamo per forza trovare altro”.
A noi la casa piaceva moltissimo e ingenuamente abbiamo pensato che ci fosse il libero mercato anche in questo campo. Quindi siamo andati da un’altra agenzia B che aveva in consegna l’immobile e abbiamo raccontato tutto. Loro hanno detto che avrebbero presentato la nostra offerta al costruttore. L’agenzia B ha fatto tutta la trattativa che è andata a buon fine e abbiamo fatto il compromesso. Abbiamo pagato la regolare fattura all’agenzia B per l’intermediazione. Ora due settimane dopo l’agenzia A ci manda lettera dall’avvocato a noi e al costruttore che vuole le provvigioni.
Da precisare che l’agenzia A sapeva di questo nostro altro contatto con l’agenzia B dall’inizio della trattativa perché informati direttamente dal costruttore e in questo io vedo la malafede. Non avrebbe potuto palesare un eventuale suo diritto prima? E comunque visto che io ho tutto lo scambio di sopracitate mail con tanto di date, lui può davvero pretendere una seconda provvigione a tassi mai concordati?
Sicuramente la legge non ammette ignoranza, però onestamente io cosa potevo saperne? E soprattutto è stato lui a non voler trovare l’accordo, perché dovrei pagarlo per un lavoro che non ha voluto svolgere?
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