CalaTarida

Nuovo Iscritto
titolo del topic precedente: "le compravendite crollano del 17%"

...ma chi vende non sembra avere alcuna intenzione di abbassare le richieste, né a Milano:

img00001.jpg


img00002.jpg

(andamento delle quotazioni immobiliari nel primo trimestre 2009)

né tantomeno a Torino:

img00003.jpg

(andamento dei prezzi sempre nel primo trimestre del 2009)

(fonte: http://www.idealista.it/pagina/comunicacion)

+2% a Milano nel primo trimestre del 2009, +0,3% a Torino. Ok, sono aumenti minimi, quasi impalpabili, e ok, si tratta di due sole città, ma sono pur sempre aumenti!!
 

Maurizio Zucchetti

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Come ho già detto, almeno a Roma, la "tenuta" dei prezzi è più apparente che reale; nelle ultime vendite che ho concluso la differenza fra prima richiesta e prima offerta era sempre di diverse decine di miglialia di euro. In particolare per una casa venduta a 220mila euro la differenza era 40mila euro, per una venduta a 430mila la differenza era 5mila. Il clou l'ho avuto l'anno scorso con una differenza di 100mila euro!! :shock:
Secondo me ciò sta a significare che i proprietari vorrebbero mantenere i prezzi ante-crisi, ma poi quando vedono un'offerta concreta, con un assegno concreto, scendono a più miti consigli!

;)
 

tempozero

Membro Attivo
Agente Immobiliare
concordo con Maurizio; a me succede pressoché la stessa cosa. Ho, però, riscontrato un limite oltre il quale non è possibile scendere.
Chi vende, con grandi ribassi, è perchè si trova in difficoltà a sostenere ulteriormente il finanziamento che la banca ha concesso sull'operazione. Ora accade che, normalmente, le operazioni avevano, nei conti economici, un margine medio del 30%, corroso per il 10/15% dagli interessi passivi pagati in più rispetto a quanto preventivato, per via del mancato rispetto dei tempi di vendita.
La banca, normalmente, si insidia su ogni singola unità immobiliare, nella misura media del 70% che deve essere restituita all'atto di compravendita.Ecco perchè, tante volte, i venditori non possono scendere sotto la soglia del 15% di sconto rispetto al prezzo originale.
Questo meccanismo, blocca il mercato fino a quando, malauguratamente, i venditori saranno costretti a portare i libri in tribunale, ma questa, nella sua prossima drammaticità, è un'altra storia.
 

paolo ferraris

Membro Ordinario
Agente Immobiliare
...io penso sinceramente che il peggio deve ancora venire per l'Italia, dal punto di vista economico, e il peggio (ma non sono un economista laureato alla Bocconi) e che quando riparte l'economia (a settembre eo nel 2010? sigh!), con il debito pubblico che avremo accumulato l'inflazione comincerà a GALOPPARE a livelli peggiori degli ultimi anni e di conseguenza i prezzi delle case in Italia risaliranno come hanno sempre fatto essendo IL BENE RIFUGIO per eccellenza e anche perchè di soldi da "buttare" in altre forme di imnvestimento (azioni, obbligazioni, fondi finanziari,ecc...) ce ne saranno veramente pochi...cosa succederà allora?...i prezzi salgono malgrado la crisi e le poche compravendite?...teniamo presente che se oggi vendo una casa a 50.000 euro in meno di quello che chiedevano non è perchè il suo prezzo si è abbassato e perchè QUELLO E' IL SUO PREZZO!...tornato ad una normalità non più "drogata" da un mercato assurdo...vendere appartamenti a 150.000/200.000 invece che 180/230 euro vecchi di 40 anni che solo nel 2001 prima dell'avvento dell'euro se venduti non spuntavano più di 100.000.000 di vecchie lire...vuol dire cmq hai venduto il tuo appartamento con una rivalutazione media negli ultimi 8 anni del 200%...cosa mai successa nei decenni passati e malgrado svalutazioni e inflazioni monetarie ben più pesanti di oggi!
Non so se mi sono "spiegato" ...ma non sono nato "imparato"...eheheheh!!!
p.s. - ultimo appartamento venduto...dopo 3 mesi di trattative...255.000 al posto dei 275 richiesti...non vi dico però cosa ho dovuto mollare sulle provvigioni sennò vi mettete a ridere...(e non è bello piangere sulle disgrazie altrui...)
 

CalaTarida

Nuovo Iscritto
ciao paolo, ho capito perfettamente quello che intendi dire, e a mio parere hai centrato un punto fondamentale.
chi ha acquistato casa negli anni passati (quelli del "boom immobiliare", per intenderci), è molto probabile lo abbia fatto pagando, alla fine, un prezzo superiore rispetto al reale valore dell'immobile.
Trovandosi oggi nella necessità di vendere, mi pare ovvio che questo proprietario non abbia alcuna intenzione di farlo a un prezzo inferiore a quello da lui stesso pagato!
Dall'altra parte della barricata, però, ci stanno i compratori che, ovviamente anche per loro, non hanno alcuna intenzione di sborsare cifre esagerate per una casa sovrastimata e in un momento economico che rende lecito attendere cali dei prezzi più decisi

...il problema è che, così, la situazione non si sblocca... :occhi_al_cielo:
 

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