E’ morto Sergio Marchionne, il grande manager abruzzese (quasi mio compaesano) che ha dovuto profondamente cambiare le relazioni industriali in Italia per adattarle ai mutati presupposti economici internazionali imposti dalla globalizzazione. Non ha salvato l’auto italiana - dopo la grave crisi del 2008, l’ Italia è l’unico paese del G7 a perdere l’industria dell’auto – ma ha salvato migliaia di posti di lavoro italiani (oltre che quelli statunitensi della Chrysler). Ha saputo pensare in modo differente e a guardare oltre la punta del suo naso. Credo che la formazione culturale filosofica l’abbia aiutato in questo senso. Non chiare, fino adesso, la tragica dinamica delle cause che hanno portato l’amministratore delegato di FCA alla morte; ma una domanda mi sorge spontanea: ma la malasanità esiste anche in Svizzera? Ora, con il top manager FCA quasi tutto in mano straniera, se fossi un dipendente italiano FCA comincerei a preoccupare….
Sergio, riposa in pace. Una prece.
Sergio, riposa in pace. Una prece.