Il Problema non esiste come evidenzia Luciano. Ma la cosa su cui dovremo essere vigili e attenti come ho sostenuto pubblicamente in occasione della riunione dello scorso 10 dicembre a roma è che le Camere di commercio e gli sportelli unici del comune loddove esistenti, verifichino l'esistenza dei requisiti laddove autocertificati. Questo è il vero problema. Senza tralasciare l'ultimo particolare se i neo agenti immobiliari lo diventassero in stati che non hanno leggi professionali e venissero poi a fare l'attività in Italia, questa è la vera liberalizzazione, a mio avviso, spero di sbagliarmi.
Caro Pino, mi fa piacere leggerti anche su Immobilio !
In merito alle tue osservazioni esprimo valutazioni del tutto personali in assenza dei regolamenti attuativi del decreto del 19/3 us
1) Il controllo sui requisiti autocertificati al momento dell'accesso dichiarati al R.I. o al REA saranno effettuatii certamente dalle CCIAA, anche se la domanda di iscrizione e' effettuata tramite lo Sportello Unico delle Imprese, presso i Comuni dove sono attivi.
Questo e' certo perche' e' codificato al comma 3 dell' art. 72 del decreto
2) quali sono i requisiti che deve dichiarare il collega proveniente da uno Stato dell' Unione Europe quando viene ad operare in Italia ??
Credo proprio saranno quelli dello Stato di provenienza, ma su questo attendiamo di leggere il regolamento di attuazione del Ministero, anche se credo sia proprio questo cio' che vuole l' Europa.
In effetti questa potrebbe essere la vera "liberalizzazione", ma questa norma vale anche se un italiano andra' ad operare in un'altro Stato europeo !
Sara' un bene o un male ??
Non so !