Equitalia dà l'addio ai Comuni: ma chi riscuoterà le multe stradali?
Cos'altro dicono i giornali oggi...
Le multe stradali? In 6mila Comuni da lunedì non le riscuoterà più nessuno per l'addio di Equitalia
Uscito dal supermercato o dall'ufficio postale, l'automobilista trova la multa sul parabrezza; prende il verbale, lo legge con un sorriso curioso invece che con la solita irritazione, poi lo arrotola e, se è coscienzioso, cerca un cestino della carta anziché buttarlo direttamente per terra. ilsole24ore.com
E ALTRO ANCORA... VISITA FLIPBOARD.
Equitalia ricorda ai comuni che dal primo luglio le attività di discussioni per gli enti locali termineranno, ma sono pochi i comuni che sono pronti a questo evento. Circa 6000 degli ottomila comuni italiani infatti sembrano piuttosto impreparati per affrontare la scadenza e dunque la riscossione delle multe stradali rischia di diventare molto complicata: non ci sono soldi per assumere riscossori, né è possibile costituire società al proprio interno, poiché a fine anno verrebbero costrette alla privatizzazione. L'unica via sarebbe quella (lunga) della gara pubblica.
Scrive il Sole 24 Ore che il "giro d'affari" delle multe vale circa 1,4 miliardi, ma un quinto di questi non viene riscosso entro un anno. Questo numero è destinato però a lievitare, poiché molti cittadini preferivano pagare subito la multa proprio per evitare di avere a che fare con la famigerata Equitalia. Addirittura, mancando dal primo luglio in poi gli strumenti per la riscossione coattiva, i più furbi potrebbero semplicemente decidere di non pagare, consci del fatto che la mano dei Comuni avrà molte più difficoltà per raggiungere le tasche dei trasgressori.
La situazione è frutto di un buco normativo che risale al decreto sviluppo del governo Berlusconi approvato nel giugno del 2011, e mai colmato dal legislatore. In quella occasione tra l'altro il governo aveva già previsto lo stop a diversi strumenti di riscossione per importi inferiori ai 2mila euro (come le multe, appunto, il cui importo medio è relativamente basso) nel tentativo di disperdere l'odore di tensioni sociali: proprio quella misura tuttavia colpiva principalmente i comuni che adesso rischiano di vedere diminuire ulteriormente le proprie entrate, già non proprio abbondanti.
Una buona notizia per chi non rispetta la legge, una brutta notizia per chi pagherà più tasse per riempire questo nuovo buco nelle finanze pubbliche.
15/5/2013
ibtimes.com Vai all'articolo - SI Sistema Italia
Cos'altro dicono i giornali oggi...
Le multe stradali? In 6mila Comuni da lunedì non le riscuoterà più nessuno per l'addio di Equitalia
Uscito dal supermercato o dall'ufficio postale, l'automobilista trova la multa sul parabrezza; prende il verbale, lo legge con un sorriso curioso invece che con la solita irritazione, poi lo arrotola e, se è coscienzioso, cerca un cestino della carta anziché buttarlo direttamente per terra. ilsole24ore.com
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Equitalia ricorda ai comuni che dal primo luglio le attività di discussioni per gli enti locali termineranno, ma sono pochi i comuni che sono pronti a questo evento. Circa 6000 degli ottomila comuni italiani infatti sembrano piuttosto impreparati per affrontare la scadenza e dunque la riscossione delle multe stradali rischia di diventare molto complicata: non ci sono soldi per assumere riscossori, né è possibile costituire società al proprio interno, poiché a fine anno verrebbero costrette alla privatizzazione. L'unica via sarebbe quella (lunga) della gara pubblica.
Scrive il Sole 24 Ore che il "giro d'affari" delle multe vale circa 1,4 miliardi, ma un quinto di questi non viene riscosso entro un anno. Questo numero è destinato però a lievitare, poiché molti cittadini preferivano pagare subito la multa proprio per evitare di avere a che fare con la famigerata Equitalia. Addirittura, mancando dal primo luglio in poi gli strumenti per la riscossione coattiva, i più furbi potrebbero semplicemente decidere di non pagare, consci del fatto che la mano dei Comuni avrà molte più difficoltà per raggiungere le tasche dei trasgressori.
La situazione è frutto di un buco normativo che risale al decreto sviluppo del governo Berlusconi approvato nel giugno del 2011, e mai colmato dal legislatore. In quella occasione tra l'altro il governo aveva già previsto lo stop a diversi strumenti di riscossione per importi inferiori ai 2mila euro (come le multe, appunto, il cui importo medio è relativamente basso) nel tentativo di disperdere l'odore di tensioni sociali: proprio quella misura tuttavia colpiva principalmente i comuni che adesso rischiano di vedere diminuire ulteriormente le proprie entrate, già non proprio abbondanti.
Una buona notizia per chi non rispetta la legge, una brutta notizia per chi pagherà più tasse per riempire questo nuovo buco nelle finanze pubbliche.
15/5/2013
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