Anzi: il "figliastro" (che parola infelice) non è nemmeno erede legittimo.
vedi comunque:
Seconde nozze e figli attenti alla successione
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Seconde nozze e figli attenti alla successione
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Con testamento al marito potrebbe lasciare "solo" un terzo (33,33%): certamente questa quota passerà alla figlia di lui.Se muore prima lei marito e figlio di lei ereditano.. 50 e 50
Temo siano sfuggite alcune precisazioni di Vittoria.
Provo quindi a riassumere.
Il matrimonio (in qualunque regime) comporta l'assunzione di diritti (e doveri, ma qui non ci interessano): il coniuge superstite ed i figli (propri), e gli ascendenti sono eredi legittimari: non possono essere esclusi dalla successione ed a loro è riservata una quota minima.
Se il figlio A del coniuge non è figlio del de-cuius , A non credo sia erede legittimario, per cui potrebbe essere escluso: "corigete" se sbaglio.
Con il matrimonio anche Vittoria acquisirà i medesimi diritti nei confronti del "marito" nel caso si invertissero le parti.
Direi quindi che matrimonio+testamento ottempererebbero ai desiderata di Vittoria, di cui sopra
consentimi ma tu hai risposto fermandoti alla sua dipartenza , mentre il quesito era alla dipartenza di entrambi e dal quesito appunto si desumeva nell ordine lei e poi il suo coniuge, che appunto rivela che conosce la legittima nel suo meccanismo in se ; ha introdotto nel quesito ipotizzando se alcune premesse (separazione beni) potessero sottrarre il bene all' asse ereditario , in una sorta di scissione successoria , questo palesemente non aveva per nulla chiaroPuò darsi avesse chiara: ma anche no, visto che ha posto la domanda.
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