La situazione è stata da sempre ingarbugliata la persona che vende è ultra ottantenne siamo in un piccolo paese dove le strette di mano valgono più dei contratti scritti, non ho potuto "violentare" una promessa a vendere verbale accettata da tutti. Nessuno ha intenzione di fare un'asta, infatti con la rinuncia a vendere del venditore al coltivatore decadono tutti gli accordi. Nessuno gioca al rilancio anche perchè i miei clienti non hanno a disposizione di più che della cifra offerta. Il mio dubbio era e rimane dopo il lavoro che ho svolto non ho diritto a percepire niente? Nemmeno un rimborso spese per i servizi prestati?
Se non espressamente concordate con il venditore, no.
Capisco e comprendo, ma cio' dimostra quanto labile sia il lavoro dell'AI che a fronte di compravendite ben remunerate si trova ad affrontare spese e perdite di tempo senza nessun tornaconto, nonostante si rinfacci continuamente l'esosita' delle pretese.
L'unica cosa che ora puoi fare e' sederti ed aspettare. Se il venditore alla fine trova un accordo "privato" con uno dei due, tu gli fai avere la fattura.
Con buona pace delle "strette di mano".
Aggiunto dopo 22 minuti :
corretto ma un pizzico di delicatezza ci vuole,
non puoi impunemente chiedergli se vuole il terreno e dopo il suo assenso correggerti ed "affittarlo per due anni" in attesa di riscatto.. Quest'operazione ancorché nei termini di legge invoglia il vicino ad adire le vie legali.. e se in giudizio al tuo cliente venisse tolto il terreno?
C'e' anche il sacrosanto diritto di un proprietario di vendere a chi gli pare senza l'obbligo di vendere per forza a chi gli e' inviso solo perche' gli e' attaccato al terreno, solo grazie ad una legge nata per evitare la frammentazione agricola e incoraggiare la piccola impresa contadina.Ricorda che comunque l'acquirente dovra' essere un altro coltivatore diretto, che abbia interesse a lavorarla (non puo' essere lasciata li' incolta) e ad acquistarla. Piu' facile a dirsi che a farsi, credimi.
E posso dirti che la pratica dell'affitto pluriennale e' comunque uso comune tra i CD per le compravendite di terreno, anche confinanti (e quindi gia' con prelazione), in modo da avere "cinta e bretelle" in caso di altri "pretendenti".
Nerssuna causa potra' intentare l'eventuale escluso, visto che legalmente e' tutto regolare e previsto dai codici. Perderebbe inesorabilmente la causa.
Io normalmente parto con il comunicare al vicino l'intenzione del proprietario d'affittare il terreno e vendere la casa.. dialogo con il vicino fino ad arrivare a capire se ha intenzioni di riscatto o meno, quindi suggerisco al vicino di presentare delle offerte al proprietario ... male che vada non le accetterà
A quel punto mi regolo di conseguenza.. ma non mi potrà mai accusare di averlo voluto saltare.
Non si tratta di uno scavalco. Torno a ripeterlo. Lo sarebbe se l'affittuario non fosse un CD o se non la lavorasse, manifestando cosi' l'intenzione di eludere la prelazione.
Tra l'altro se non si fanno tutti i passi "per benino", nonostante il vicino dica di non essere interessato, puo' svegliarsi un bel giorno e dire si', adesso mi interessa.
In un caso che conosco, uno dei vicini, si era detto verbalmente non interessato. Dopo 30gg dalla consegna del preliminare ai confinanti si e' presentato a sorpresa dell'acquirente (che gia' aveva seminato) dal notaio e ha fatto valere la prelazione. Ci ha anche guadagnato la semina del raccolto successivo...
nell'ottica dell'AI va bene..
E i suggerimenti che ho dato a questo si riferivano. Cosa fare per tutelare i suoi diritti.