Pochi immobili alla volta in portafoglio, dai 10 ai 20, a seconda del periodo, tutti vendibili, e tutti perlomeno sopra i 300/400 mila euro: analisi della situazione completa prima di mettere in vendita , e conoscenza minuziosa di ogni immobile, in modo da poterli descrivere nel dettagli e scremare le visite inutili (inutile far vedere un appartamento appena ristrutturato con parquet scuro, se cercano parquet chiaro, per esempio, o un bagno rosso se il cliente è un toro, o uno che si libera dopo un anno, se il cliente ha bisogno entro 6 mesi)Come gestivi tutte le faccende necessarie allo svolgimento della nostra professione
Conoscenza delle aspettative e necessità di chi vende : quanta caparra, quali tempi e quanta eventuale elasticità in merito al prezzo.
Insomma, pochi discorsi a vuoto.
Visite quasi in tempo reale, se su Milano, cell sempre acceso (una volta mi hanno chiamato durante il pranzo di Natale, e sono anche riuscita a non essere scortese 😉).
Per il resto , pubblicità , burocrazia e incombenze varie gestite nei tempi morti tra visite e telefonate. Foto fatte da me (è un mio hobby).
Contratti preliminari predisposti da me, dati in anticipo alle parti in modo che potessero farli leggere a chi volevano (ma non succedeva mai che mi facessero cambiare qualcosa di rilevante), gente in ufficio solo su appuntamento, ovviamente favorita da non avere ufficio su strada: quindi nessun curioso tra le scatole…
Luglio e agosto niente visite (la maggioranza dei venditori era in vacanza, o perlomeno le mogli), quindi vacanza anche per me, salvo qualche chiamata.
Non so che dire d’altro: a me sembrava l’unico modo che si confacesse al mio carattere, e alla necessità di non delegare nemmeno una parte del processo di vendita…