Buongiorno a tutti,
Vorrei sottoporvi il seguente quesito.
In occasione dei rilievi effettuati di recente per l’accatastamento all’urbano di un fabbricato ex-rurale di proprietà del sottoscritto e fratelli (parte A) è emersa la seguente incongruenza rispetto allo stato di fatto:
- la cantina (piano terra) e soprastante ripostiglio (piano rialzato), per un totale di mq. 33, facenti parte del fabbricato rurale sempre goduto da parte di A (e suoi ascendenti) risultano all’interno del mappale di proprietà terza confinante (Parte B) ed avente un fabbricato (quasi completamente crollato) con muro in comune al fabbricato rurale di Parte A.
Ho informato il confinante, Parte B, della situazione. Il confinante si è reso disponibile a sistemare la posizione sotto il profilo formale, riconoscendo che né sulla cantina né sul ripostiglio soprastante vanta diritti.
Preciso che dall’analisi degli atti di provenienza (noi abbiamo ereditato da mio padre) sono risalito sino all’Atto di divisione da parte del bisnonno (del 1897) a favore del nonno, che non reca allegata alcuna planimetria, né essa si ritrova presso l’ufficio Atti Pubblici, ma cita tuttavia che al nonno veniva assegnata la casa composta di 3 vani a pian terreno e tre soprastanti, che parrebbero includere pertanto anche la cantina ed il ripostiglio (in seguito i vani della nostra casa sono aumentati in relazione ad alcune opere interne eseguite da mio padre prima del 1967).
La soluzione ipotizzatami dal tecnico prevede il frazionamento di parte del mappale di proprietà del confinante, con creazione di una nuova particella relativa allo spazio occupato dalla cantina ed il successivo atto di acquisto da parte di A, attraverso rogito notarile con parte B (parte B si è dichiarata d’accordo).
Le mie perplessità rispetto a questa soluzione risiedono nel fatto che vorrei fondamentalmente evitare di pagare oneri di registro, oltre che notarili, per acquistare un bene che dovrebbe essere sempre stato di mia/nostra proprietà (sulla base di quanto citato nell’atto di Divisione del 1897).
Vi chiedo pertanto se esiste una soluzione tecnica alternativa, più economica ed immediata rispetto alla suddetta proposta. Vi preciso che il valore complessivo della cantina e del ripostiglio dovrebbe essere modesto (da 4.000 a 8.000 euro).
Grazie dell’attenzione,
Stefano
Vorrei sottoporvi il seguente quesito.
In occasione dei rilievi effettuati di recente per l’accatastamento all’urbano di un fabbricato ex-rurale di proprietà del sottoscritto e fratelli (parte A) è emersa la seguente incongruenza rispetto allo stato di fatto:
- la cantina (piano terra) e soprastante ripostiglio (piano rialzato), per un totale di mq. 33, facenti parte del fabbricato rurale sempre goduto da parte di A (e suoi ascendenti) risultano all’interno del mappale di proprietà terza confinante (Parte B) ed avente un fabbricato (quasi completamente crollato) con muro in comune al fabbricato rurale di Parte A.
Ho informato il confinante, Parte B, della situazione. Il confinante si è reso disponibile a sistemare la posizione sotto il profilo formale, riconoscendo che né sulla cantina né sul ripostiglio soprastante vanta diritti.
Preciso che dall’analisi degli atti di provenienza (noi abbiamo ereditato da mio padre) sono risalito sino all’Atto di divisione da parte del bisnonno (del 1897) a favore del nonno, che non reca allegata alcuna planimetria, né essa si ritrova presso l’ufficio Atti Pubblici, ma cita tuttavia che al nonno veniva assegnata la casa composta di 3 vani a pian terreno e tre soprastanti, che parrebbero includere pertanto anche la cantina ed il ripostiglio (in seguito i vani della nostra casa sono aumentati in relazione ad alcune opere interne eseguite da mio padre prima del 1967).
La soluzione ipotizzatami dal tecnico prevede il frazionamento di parte del mappale di proprietà del confinante, con creazione di una nuova particella relativa allo spazio occupato dalla cantina ed il successivo atto di acquisto da parte di A, attraverso rogito notarile con parte B (parte B si è dichiarata d’accordo).
Le mie perplessità rispetto a questa soluzione risiedono nel fatto che vorrei fondamentalmente evitare di pagare oneri di registro, oltre che notarili, per acquistare un bene che dovrebbe essere sempre stato di mia/nostra proprietà (sulla base di quanto citato nell’atto di Divisione del 1897).
Vi chiedo pertanto se esiste una soluzione tecnica alternativa, più economica ed immediata rispetto alla suddetta proposta. Vi preciso che il valore complessivo della cantina e del ripostiglio dovrebbe essere modesto (da 4.000 a 8.000 euro).
Grazie dell’attenzione,
Stefano