Ciao ragazzi, per chi mi sa rispondere, ho un problema urgente da chiarire.
Ho presentato un progetto al comune per una sanatoria di opere interne (siamo in Provincia di Milano), dove una cucina e un soggiorno vengono uniti in un unico ambiente attraverso la modifica di alcuni tramezzi …
Gli impiegati del comune avendo qualche perplessità sui rapporti aeroilluminanti hanno detto che devono passare la pratica anche all’ufficiale sanitario, e da lì mi è venuta qualche preoccupazione (anche perché altre volte si accontentano di una semplice autocertificazione).
Per spiegarmi meglio, al comune risulta condonata la chiusura di una veranda adiacente alla cucina con degli infissi in alluminio e vetro circa venti anni fa. Quindi praticamente le aperture della cucina danno su questa veranda chiusa (chiusa però da una vetrata, quindi completamente illuminata).
Venti anni fa, all’approvazione della chiusura della suddetta veranda non è stata posta nessuna obiezione per i rapporti di aeroilluminanti.
Esiste anche un’altra apertura nel lato soggiorno, la quale da sola già soddisfa i rapporti per l’areazione secondo i regolamenti, ma per quanto riguarda l’illuminazione, se non viene data la possibilità di considerare anche l’apertura che da sulla veranda, c’è qualche problema.
Oggi, non abbiamo fatto altro che unire semplicemente i due ambienti, lasciando invariate le somme delle superfici finestrate e delle superfici di calpestio.
Voi come vi regolate in questi casi? E’ possibile che una veranda chiusa con vetri “annulli” le aperture che danno in essa? In altre parole, posso far rientrare nel calcolo anche la superficie di un'apertura che da su uno spazio chiuso che poi in realtà è una veranda vetrata illuminatissima? In interventi del genere, si può mettere in discussione ciò che è già stato approvato vent’anni prima? Ancora non c’è niente di sicuro, ma quando al comune sono incerti, e ti parlano di sanzioni, e di ufficiale sanitario … Ringrazio anticipatamente per le risposte.
Ho presentato un progetto al comune per una sanatoria di opere interne (siamo in Provincia di Milano), dove una cucina e un soggiorno vengono uniti in un unico ambiente attraverso la modifica di alcuni tramezzi …
Gli impiegati del comune avendo qualche perplessità sui rapporti aeroilluminanti hanno detto che devono passare la pratica anche all’ufficiale sanitario, e da lì mi è venuta qualche preoccupazione (anche perché altre volte si accontentano di una semplice autocertificazione).
Per spiegarmi meglio, al comune risulta condonata la chiusura di una veranda adiacente alla cucina con degli infissi in alluminio e vetro circa venti anni fa. Quindi praticamente le aperture della cucina danno su questa veranda chiusa (chiusa però da una vetrata, quindi completamente illuminata).
Venti anni fa, all’approvazione della chiusura della suddetta veranda non è stata posta nessuna obiezione per i rapporti di aeroilluminanti.
Esiste anche un’altra apertura nel lato soggiorno, la quale da sola già soddisfa i rapporti per l’areazione secondo i regolamenti, ma per quanto riguarda l’illuminazione, se non viene data la possibilità di considerare anche l’apertura che da sulla veranda, c’è qualche problema.
Oggi, non abbiamo fatto altro che unire semplicemente i due ambienti, lasciando invariate le somme delle superfici finestrate e delle superfici di calpestio.
Voi come vi regolate in questi casi? E’ possibile che una veranda chiusa con vetri “annulli” le aperture che danno in essa? In altre parole, posso far rientrare nel calcolo anche la superficie di un'apertura che da su uno spazio chiuso che poi in realtà è una veranda vetrata illuminatissima? In interventi del genere, si può mettere in discussione ciò che è già stato approvato vent’anni prima? Ancora non c’è niente di sicuro, ma quando al comune sono incerti, e ti parlano di sanzioni, e di ufficiale sanitario … Ringrazio anticipatamente per le risposte.