Buongiorno,
vorrei il vostro parere relativamente ad una questione alla quale vari professionisti mi hanno dato risposte confuse e contrastanti.
Un comune ha approvato un piano di lottizzazione autorizzando l'edificabilità di 18 lotti.
E' stata stipulata una convenzione e sono state realizzate le opere di urbanizzazione.
All'atto del frazionamento, la società proprietaria dei terreni e quindi lottizzante, ha frazionato i 18 lotti e le aree standard in modo diverso dal P.d.L. approvato.
Le variazioni tra P.d.L. approvato e frazionamento sono state fatte per motivi prettamente commerciali (valorizzare al meglio alcuni lotti).
I lotti sono rimasti 18, la superfice di ogni lotto è rimasta quasi la stessa, la superficie delle aree standard è rimasta quasi le stesse ma le forme, sia dei lotti che delle aree standard, sono state cambiate in modo rilevante (senza nessuna giustificazione, ad esempio problematiche tecniche).
Per quanto ne so, il P.d.L. è un atto pubblico approvato e come tale deve essere rispettato anche all'atto del frazionamento, però non ho trovato alcun riferimento di legge a conferma di questo.
Le mie domande sono 3:
- Il frazionamento depositato dal lottizzante deve rispettare il P.d.L. oppure può essere differente nelle forme dei lotti senza alcuna giustificazione tecnica?
- Se è stato fatto un frazionamento non corrispondente al P.d.L. quali sono le responsabilità del tecnico comunale, del tecnico del lottizzante che ha depositato il frazionamento e dell'amministratore unico della società lottizzante?
- Se è un obbligo che il frazionamento corrisponda al P.d.L. e, come nel mio caso non lo è, come si può rimediare?
Sarebbe utile anche un rifermento normativo.
Mi auguro di aver proposto un argomento di discussione interessante anche perchè vari professionisti che ho interpellato mi hanno dato pareri contrastanti ma sempre senza riferimenti legali.
Ringrazio tutti anticipatamente per le vostre opinioni e per il vostro tempo.
vorrei il vostro parere relativamente ad una questione alla quale vari professionisti mi hanno dato risposte confuse e contrastanti.
Un comune ha approvato un piano di lottizzazione autorizzando l'edificabilità di 18 lotti.
E' stata stipulata una convenzione e sono state realizzate le opere di urbanizzazione.
All'atto del frazionamento, la società proprietaria dei terreni e quindi lottizzante, ha frazionato i 18 lotti e le aree standard in modo diverso dal P.d.L. approvato.
Le variazioni tra P.d.L. approvato e frazionamento sono state fatte per motivi prettamente commerciali (valorizzare al meglio alcuni lotti).
I lotti sono rimasti 18, la superfice di ogni lotto è rimasta quasi la stessa, la superficie delle aree standard è rimasta quasi le stesse ma le forme, sia dei lotti che delle aree standard, sono state cambiate in modo rilevante (senza nessuna giustificazione, ad esempio problematiche tecniche).
Per quanto ne so, il P.d.L. è un atto pubblico approvato e come tale deve essere rispettato anche all'atto del frazionamento, però non ho trovato alcun riferimento di legge a conferma di questo.
Le mie domande sono 3:
- Il frazionamento depositato dal lottizzante deve rispettare il P.d.L. oppure può essere differente nelle forme dei lotti senza alcuna giustificazione tecnica?
- Se è stato fatto un frazionamento non corrispondente al P.d.L. quali sono le responsabilità del tecnico comunale, del tecnico del lottizzante che ha depositato il frazionamento e dell'amministratore unico della società lottizzante?
- Se è un obbligo che il frazionamento corrisponda al P.d.L. e, come nel mio caso non lo è, come si può rimediare?
Sarebbe utile anche un rifermento normativo.
Mi auguro di aver proposto un argomento di discussione interessante anche perchè vari professionisti che ho interpellato mi hanno dato pareri contrastanti ma sempre senza riferimenti legali.
Ringrazio tutti anticipatamente per le vostre opinioni e per il vostro tempo.