Salve, vorrei porre una questione che sta diventando una condanna alla disoccupazione forzata.
Sono meridionale in cerca di lavoro, ho trovato la possibilità di lavorare per un'azienda del nord, inizialmente con contratto a tempo determinato, con proroga sicura e possibilità di conferma.
Ovviamente devo trasferirmi e cercare un appartamento in affitto vicino all'azienda.
Ma tutti i proprietari, soprattutto tramite agenzia immobiliare mi rispondono sistematicamente che affittano solo a chi possiede un lavoro fisso o in alternativa la garanzia di un terzo, praticamente le stesse richieste che fa un istituto di credito per fare un mutuo o un semplice prestito personale.
Non si fidano neanche in caso di pagamento di più mensilità di cauzione, unica garanzia che posso dare.
Ora non so se i malfidati sono i proprietari o questa regola è imposta principalmente dalle agenzie ma mi piacerebbe conoscere cosa ne pensa chi affitta o anche chi lavora nel campo immobiliare.
Secondo voi, uno che per lavorare e vivere è costretto a trasferirsi in una città (in questo caso Piacenza, ma anche altrove nel nord non sembra diverso) iniziando un rapporto di lavoro, inizialmente per forza di cose per via interinale, cosa dovrebbe fare?
Alloggiare in albergo? Prendersi un posto letto insieme a studenti o a gente con cui la privacy di una persona va a farsi benedire?
Pagare le varie agenzie truffa che chiedono soldi prima, per poi fornire numeri di telefono di privati che se va male hanno già affittato e se va bene chiedono le stesse garanzie?
Come si pensa di favorire il mercato immobiliare ma anche quello del lavoro se viene scartata a priori gente onesta che in piena crisi ha solo bisogno di lavorare, anche per poter pagare quell'affitto?
Secondo voi dovrei rinunciare e prendere il reddito di cittadinanza?
Poi magari gli stessi locatori hanno aziende che cercano personale, non ne trovano e dicono che gli italiani non hanno voglia di lavorare anche fuori sede?
Chiedo opinioni e consigli qui dove ci sono esperti del settore, grazie.
Sono meridionale in cerca di lavoro, ho trovato la possibilità di lavorare per un'azienda del nord, inizialmente con contratto a tempo determinato, con proroga sicura e possibilità di conferma.
Ovviamente devo trasferirmi e cercare un appartamento in affitto vicino all'azienda.
Ma tutti i proprietari, soprattutto tramite agenzia immobiliare mi rispondono sistematicamente che affittano solo a chi possiede un lavoro fisso o in alternativa la garanzia di un terzo, praticamente le stesse richieste che fa un istituto di credito per fare un mutuo o un semplice prestito personale.
Non si fidano neanche in caso di pagamento di più mensilità di cauzione, unica garanzia che posso dare.
Ora non so se i malfidati sono i proprietari o questa regola è imposta principalmente dalle agenzie ma mi piacerebbe conoscere cosa ne pensa chi affitta o anche chi lavora nel campo immobiliare.
Secondo voi, uno che per lavorare e vivere è costretto a trasferirsi in una città (in questo caso Piacenza, ma anche altrove nel nord non sembra diverso) iniziando un rapporto di lavoro, inizialmente per forza di cose per via interinale, cosa dovrebbe fare?
Alloggiare in albergo? Prendersi un posto letto insieme a studenti o a gente con cui la privacy di una persona va a farsi benedire?
Pagare le varie agenzie truffa che chiedono soldi prima, per poi fornire numeri di telefono di privati che se va male hanno già affittato e se va bene chiedono le stesse garanzie?
Come si pensa di favorire il mercato immobiliare ma anche quello del lavoro se viene scartata a priori gente onesta che in piena crisi ha solo bisogno di lavorare, anche per poter pagare quell'affitto?
Secondo voi dovrei rinunciare e prendere il reddito di cittadinanza?
Poi magari gli stessi locatori hanno aziende che cercano personale, non ne trovano e dicono che gli italiani non hanno voglia di lavorare anche fuori sede?
Chiedo opinioni e consigli qui dove ci sono esperti del settore, grazie.