Desidero far notare un semplice fatto accaduto oggi: nell'ultimo minuto dell'ultimo giorno di legislatura, poco prima che Mario Monti rassegnasse le sue dimissioni nelle mani del Capo dello Stato, la corporazione degli avvocati (scritto senza intenti offensivi), abbondantemente rappresentata in Parlamento, ha approvato in via definitiva, al passo di carica e in un Senato semideserto e in via di smobilitazione, la Riforma dell’Ordinamento Forense, un disegno di legge che, da 4 anni, girovagava tra una commissione e l’altra, tra un’aula e l’altra senza arrivare mai ad una definizione finale.
Poi, nell’ultima seduta utile del Senato prima del suo scioglimento, zac! il colpo di coda della sua ratifica definitiva.
Una riforma molto importante che, da un lato, ammoderna e ringiovanisce una professione regolata, finora, da una legge del 1933, dall’altro rende molto più selettive le modalità di accesso all'Ordine (invero molto affollato...) alle giovani leve di legali.
E allora? Mi direte voi…A noi cosa importa?
Niente, in effetti la questione non vi riguarda.
Volevo solo farvi notare in che modo “gli altri” sanno farsi gli affari loro e come riescono a tutelare specifici interessi in alto loco persino salendo, a volo, sull'ultimo predellino dell'ultimo vagone dell'ultimo treno che passa nella notte.
Poi, nell’ultima seduta utile del Senato prima del suo scioglimento, zac! il colpo di coda della sua ratifica definitiva.
Una riforma molto importante che, da un lato, ammoderna e ringiovanisce una professione regolata, finora, da una legge del 1933, dall’altro rende molto più selettive le modalità di accesso all'Ordine (invero molto affollato...) alle giovani leve di legali.
E allora? Mi direte voi…A noi cosa importa?
Niente, in effetti la questione non vi riguarda.
Volevo solo farvi notare in che modo “gli altri” sanno farsi gli affari loro e come riescono a tutelare specifici interessi in alto loco persino salendo, a volo, sull'ultimo predellino dell'ultimo vagone dell'ultimo treno che passa nella notte.