cristian casabella

Membro Senior
Agente Immobiliare
Le grate sono deliberate in assemblea con modello e colore specifico;
Su 24 condomini solo 7 hanno ritenuto opportuno installarle ed il venditore le ha montate circa 2 anni fa;io intanto ho sentito il legale che utilizzo di solito e mi dice che è un discorso complesso,che potrebbero essere considerate come un impianto d’allarme che se rimosso non altera il funzionamento dell’impianto elettrico,diverso discorso se smonta una porta d’ingresso/interna o un infisso;
Nella proposta/preliminare non è menzionato nulla sulle grate…pensavo era sottinteso dalla dicitura”nello stato di fatto in cui si trova”ma adesso il dubbio mi sta venendo…un problema simile l’ho avuto per le tende da sole e per un “ripostiglio in alluminio”posto sul terrazzo che hanno portato via…mai per le grate…
Quindi lui comprerebbe da chi non voleva le grate spostandole dalle sue finestre... avrà o hai idea di quanto costano le grate (al netto dei lavori da fare) ?
 

Francesco_86

Membro Junior
Agente Immobiliare
Quindi lui comprerebbe da chi non voleva le grate spostandole dalle sue finestre... avrà o hai idea di quanto costano le grate (al netto dei lavori da fare) ?
Diciamo che compra da chi aveva due appartamenti uno al secondo ed uno al terzo e si sposta le grate al terzo non avendole messe prima perché il terzo piano è per lui più alto è più sicuro…discussione per 2900€ di grate alla fine..boh
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
chiedi se sa da quanto tempo sono li, ovviamente se fossero li da molti anni, magari prima che l'attuale proprietario acquistasse

😲 Ogni spillo che c'è dentro alla casa è di proprietà del venditore.
Che ne dispone come gli pare e piace.
Aldilà di una o di cento passaggi di mano che sono avvenuti nel volgere degli anni.

A mio parere deve lasciarle anche perché nelle foto annuncio erano ben visibili….
Sto aspettando un parere legale o se qualcuno di voi ha esperienze in merito prima di convocare parte acquirente e comunicargli le intenzioni del venditore

In linea di principio purtroppo hai commesso un errore.

La scorrettezza del venditore non ti aiuta.

Senza accordi formali, il venditore potrebbe rimuovere i manufatti, perché quelli sono i suoi e presentarsi senza, nella sede del rogito.

Resta facoltà dell'acquirente opporsi, infierendo sul saldo prezzo, fino al rifiuto di non procedere, con la stipula del rogito.

Da qui inizierebbe il valzer delle tarantelle per individuare quale delle due parti risulterebbe inadempiente e, per sua propria natura, nella compravendita immobiliare, cio' che conta e' l'atto scritto.

Ecco che in caso di contenzioso la parte acquirente soccomberebbe.

Per stare dalla parte della ragione occorreva fare un inventario.

Mi capitò una situazione abbastanza simile.
Con il venditore che penso' bene, di portarsi via il climatizzaore tra la fase del compromesso e quella del rogito.

Toccò pagare il condizionatore rimettendoci dalle provvigioni di mediazione.
1200 euro.

Così come mi capitò, sempre tra il preliminare e il rogito, che il nipote venditore, si accorse che il vero acquirente di casa sua, celato dall'intervento di un procuratore, era il suo zio acerrimo nemico.
Che fu costretto a correre ai ripari, per scongiurare il rischio che il nipote, per rivalsa devastasse la casa prima del rogito.

Se nel tuo caso, si tratta di oltre 2500 euro, cominciano ad essere un po' tantini, da cacciarsi dove lo prendono le oche.

Come ti ha già anticipato il tuo avvocato avviarsi in un azione legale significa infilarsi in un ginepraio.

Un sacco di tempo buttato alle ortiche senza nemmeno avere incassato.

Eccoci arrivati al punto @Francesco_86

Se hai già incassato quanto ti spetta avvisa le parti e che si arrangino tra di loro.

Se invece non hai ancora incassato, perché cosi' era previsto al rogito, occorre muoverti con più cautela.

Se per essere tranquilli occorreva redigere un'inventario quello bisogna fare.

Più o meno, ciò che accade con il rituale del verbale di sopralluogo che anticipa il rogito, nelle compravendite di nuova costruzione.
Che in quei contesti, per l'impresa venditrice, è obbligatorio da ottemperare.

Nel tuo caso, trattandosi di vendita tra privati, il sopralluogo deve essere consentito dal proprietario.
Che potrebbe pure rifiutarsi di farvi entrare.

Nei casi più complicati il sopralluogo viene definito di soluzione a controversie giudiziarie.
Con l'intervento e la nomina di un consulente tecnico.

Nei casi più estremi, come quello dello zio e del nipote, ovvero quando si sconfina in ambito penale il sopralluogo avviene con l'intervento della polizia giudiziaria.

Prova a fissare un appuntamento col venditore.
Senza allarmarlo più di tanto. "Toccandolo piano piano"

Se "abbocca" quando siete dentro procedete col verbale senza far mancare qualche fotografia.
Al rogito si faranno i conti. Al tutti contro uno.

Se non abbocca, occorrerà spiegargli la procedura di cui sopra e gli dirai che intanto, comincerai ad inviargli la fattura di tua spettanza.
Facendogli ben capire, che non hai troppo tempo da sprecare, appresso agli zucconi che invece di vivere sereni, vogliono finire in tribunale.

Sii determinato.

Chi si fa pecora il lupo se lo mangia.
 
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il_dalfo

Membro Senior
Professionista
Ho sentito un legale e mi dice che il discorso è complesso;ideale sarebbe una “mediazione tra le parti”anche se il comportamento del venditore mi sembra ai limiti della correttezza
Non ci vedo difficoltà: codice civile art. 818

Le grate in questione sono pertinenze.

Se il venditore non vuole comprenderle nell'affare:
1) avvisare chi viene a vedere l'immobile che le grate non sono comprese.
2) in caso di proposta, scrivere un art. apposito dove si precisa che la rimozione delle grate è a carico del venditore così come i ripristini/sostituzione di marmetti e bancali (se necessari). Questo punto è importante perché se mi vendi casa coi marmi belli e poi me li trovo spaccati forse m'incaxxo e te li sbriciolo sulla crapa.

Se l'affare è già concluso (proposta accettata o preliminare firmato) e nulla è stato detto in merito alle grate, queste (sempre art. 818 cc) sono state vendute con il resto dell'immobile.

PS: di al tuo legale che ogni pertinenza (termosifoni, porte, finestre, scala autoportante, mobili a misura etc etc) può essere negoziata. Si, anche i frutti elettrici e la cablatura dell'antenna. Ed anche l'allarme. Ma va negoziato prima di accettare la proposta, altrimenti è una "mera" inadempienza contrattuale non fornire le pertinenze dell'immobile...
Assurdo ma vero.

Piccola nota di servizio: chiedo sempre ai venditori se hanno intenzione di portarsi via il camino (anche quello murato) onde evitare di ripetere un'esperienza che anni addietro mi lasciò quasi l'amaro in bocca.
 
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Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
😲 Ogni spillo che c'è dentro alla casa è di proprietà del venditore.
Che ne dispone come gli pare e piace.
Aldilà di una o di cento passaggi di mano che sono avvenuti nel volgere degli anni.

Sono però situazioni diverse, se le grate sono li da 50 anni vanno lasciate, senza dubbio, magari sono persino condominiali, se non c'erano e le ha messe lui (soprattutto se in assenza di una delibera, ma solo di un indimostrabile ok dell'amministratore) non è scontato che non possa toglierle ripristinando lo stato precedente.
Cosa l'agenzia abbia detto in merito quando vendeva l'immobile, a lui a quel punto potrebbe non interessare.
 

fabio80mil

Membro Attivo
Privato Cittadino
Ma nella descrizione immobile si faceva riferimento alle grate sicurezza? Certo è un borderline, ma io penso che queste facciano parte dell'immobile in quanto se dovesse toglierle, deve ripristinare i buchi nei muri etc. Non riesci a far ragionare venditore?
 

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