studiopci
Membro Storico
In merito alla prescrizione partendo dall'assunto che i 12 mesi di prescrizione iniziano nel momento in cui sei venuto a conoscenza dell'avvenuta vendita e riconoscendo nella sentenza il momento in cui l'affare si è perfezionato ed inoltre tenendo presente che la sentenza è stata emessa nel gennaio 2014, i tempi sono ampiamente entro i limiti... le uniche perplessità sono:
1 - per essere precisi si dovrebbe leggere bene il dispositivo della sentenza
2 - può una sentenza di primo grado , essendo essa oggetto di ricorso in 2° e 3° grado e quindi non definitiva, assumere il principio di affare concluso ???
In teoria il soccombente ricorrendo in secondo grado potrebbe ribaltare la sentenza e di fatto invalidare il principio di affare concluso... sinceramente questo mi rende molto perplesso, credo che si debba chiedere un parere ad un Amministrativista... personalmente io credo che solo se il soccombente rinuncia all'azione di ricorso ( art. 84 cod.proc.amm. ) e rinuncia agli atti di giudizio ( art. 306 c.p.c. ) si possa dare per definitiva la sentenza e quindi innescare tutto il meccanismo, ma nel caso in cui il ricorrente non abdica in favore della rinuncia, tutto è ancora possibile... questo logicamente come principio ma ripeto un buon Avvocato Amministrativista potrà meglio chiarire la questione. Poi per quanto riguarda la valenza o meno dell'azione di richiesta del compenso dovuto, avuta la certezza in merito alla sentenza io ci proverei... manderei prima una lettera personale con la fattura e poi in mancanza passerei le carte all'avvocato... tanto se si arriva al decreto saranno apgate anche le spese di avvocato. Fabrizio
1 - per essere precisi si dovrebbe leggere bene il dispositivo della sentenza
2 - può una sentenza di primo grado , essendo essa oggetto di ricorso in 2° e 3° grado e quindi non definitiva, assumere il principio di affare concluso ???
In teoria il soccombente ricorrendo in secondo grado potrebbe ribaltare la sentenza e di fatto invalidare il principio di affare concluso... sinceramente questo mi rende molto perplesso, credo che si debba chiedere un parere ad un Amministrativista... personalmente io credo che solo se il soccombente rinuncia all'azione di ricorso ( art. 84 cod.proc.amm. ) e rinuncia agli atti di giudizio ( art. 306 c.p.c. ) si possa dare per definitiva la sentenza e quindi innescare tutto il meccanismo, ma nel caso in cui il ricorrente non abdica in favore della rinuncia, tutto è ancora possibile... questo logicamente come principio ma ripeto un buon Avvocato Amministrativista potrà meglio chiarire la questione. Poi per quanto riguarda la valenza o meno dell'azione di richiesta del compenso dovuto, avuta la certezza in merito alla sentenza io ci proverei... manderei prima una lettera personale con la fattura e poi in mancanza passerei le carte all'avvocato... tanto se si arriva al decreto saranno apgate anche le spese di avvocato. Fabrizio