PyerSilvio

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Agente Immobiliare
premesso che stiamo parlando di case e non di polli o bottoni, quello che hai scritto è un'altra cosa.
hai scritto che se io presento una offerta "da prezzo di saldo" e scopri che il venditore l'accetta, della mia proposta ne fai carta da cubo e la rimpiazzi con una tua analoga.

e sulla base di questo io dovrei pensare che tu stai lavorando in modo deontologicamente corretto?

Gli affari sono affari.

Che siano polli o bottoni gli affari sono affari.
Conosco venditori di polli che non sanno scrivere neanche il loro nome sugli atti ma che tuttavia possono comprare isolati interi dal venerdì alla domenica senza neanche passare dalla banca.

Io dico che quando si presenta un'occasione meglio prenderla al volo piuttosto che pentirsene.

Una volta venne un vecchietto da me a dirmi che stava comprando dei locali vecchi.
Erano posti dentro ad un cortile, in una via commerciale di pregio ed erano confinanti col deposito di un negozio di "griffe" che affacciava sulla via.

Il vecchietto mi disse che lui i locali li comprava per cuocerci dentro i pomodori..

Li andai ad accapparrare immediatamente per poi cederglieli al negozio di griffe.

Ho fatto bene..? ho fatto male..? deontologicamente scorretto..? Poco etico..?

Non lo sò.

Sono affari. Questo sò.
 
Ultima modifica:

CheCasa!

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Proposta sì, proposta no.
Credo che la questione definisca due modi diversi di lavorare.
Questo non significa che uno sia necessariamente corretto e l'altro scorretto.
Spesso quello che diventa il nostro "metodo operativo" deriva dall'esperienza e non può non essere influenzato dalla nostra personalità.

Conosco agenti immobiliari molto bravi che ogni mese ritirano 10 proposte scritte e ne chiudono 2, così come ne conosco altri che per chiuderne 2 ne devono ritirare 3.

Io appartengo alla seconda categoria, ma non è un vanto (magari chi ne ritira 10 a volte ne chiude 4! :) ) è una mera constatazione.

E vi spiego perché ragiono così:
mediamente per ritirare una proposta d'acquisto impiego tra 1,5 e 2,5 ore.
Se però mi comporto a dovere ed approfondisco con il cliente tutti gli aspetti legati ad un'offerta eventualmente assurda, ho come la sensazione che questo comunichi al mio interlocutore: "non è detto, ma si potrebbe chiudere anche a queste condizioni".

Poi, spesso, salire diventa veramente difficile se il punto di partenza è troppo basso.

Con una proposta scritta congrua e lasciando invece la proposta assurda nel regno del "verbale", degna giusto forse di una telefonata di aggiornamento al venditore (e non di una trattativa), l'acquirente potrebbe comprendere meglio i margini di un ribasso accettabile.

La questione della "rinuncia alla mediazione" è comunque piuttosto ambigua e direi scivolosa anche per il cliente. Come distinguere tra una trattativa di acquisto ed un mero confronto con l'agente immobiliare?
Se un cliente mi chiedesse un parere sugli eventuali margini, questo significherebbe essere già in trattativa?

In verità penso che sia facile utilizzare la ritrosia dell'agente come pretesto per poterlo "scavalcare". E quando "scavalchi" l'agente nella trattativa, anche se la "legge" imporrebbe il pagamento della mediazione, diventa "moralmente" riprovevole pretendere la provvigione alla base di un lavoro che in realtà non sarebbe neppure stato fatto (poco importa che questa esclusione sia stata voluta dal cliente e non dall'agente).

Non trovo invece che, in caso di bypass da parte dell'acquirente, il venditore debba essere ritenuto responsabile nei confronti dell'agente immobiliare. Il proprietario, probabilmente, cercherà in primo luogo di concludere la sua vendita. Non importa se assecondando l'acquirente nel suo tentativo di squalificare il comportamento dell'agente (che poi, magari, una volta concluso il preliminare, pagherà senza problemi).
E come dargli torto? Non pretendo certo che il venditore debba perdere una trattativa in grado magari di cambiargli la vita per difendere me!
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Poi, spesso, salire diventa veramente difficile se il punto di partenza è troppo basso.

Con una proposta scritta congrua e lasciando invece la proposta assurda nel regno del "verbale", degna giusto forse di una telefonata di aggiornamento al venditore (e non di una trattativa), l'acquirente potrebbe comprendere meglio i margini di un ribasso accettabile.

Concordo pienamente con questi due passaggi.
Sopratutto il secondo.
Per il "perimetro" di gioco in cui siamo costretti oggi a raffrontarci e ciò che accade spesso.
 

Rosa1968

Membro Storico
Non trovo invece che, in caso di bypass da parte dell'acquirente, il venditore debba essere ritenuto responsabile nei confronti dell'agente immobiliare. Il proprietario, probabilmente, cercherà in primo luogo di concludere la sua vendita. Non importa se assecondando l'acquirente nel suo tentativo di squalificare il comportamento dell'agente (che poi, magari, una volta concluso il preliminare, pagherà senza problemi).
E come dargli torto? Non pretendo certo che il venditore debba perdere una trattativa in grado magari di cambiargli la vita per difendere me!
e tu accetteresti una sconfitta simile come agente immobiliare dico. Cioè fammi capire, forse non ho capito io, l'acquirente vorrebbe fare una trattativa a ribasso, l'agente non la prende per i suoi motivi che conoscendo il lavoro, sono anche validi, si presenta dal proprietario dicendo l'agenzia non ha preso la mia proposta più bassa. E tu non ti aspetti una telefonata da parte del proprietario? Per dire, guarda il cliente è qui da me, non lo voglio perdere. Ti autorizzo a contattalo perché ho cambiato idea e chiudo a questa cifra, ma dato che comunque dovrò pagare la provvigione, vada pure in agenzia.
Questa è correttezza, il resto no.
 

eldic

Membro Storico
Privato Cittadino
no, non ci siamo ancora capiti; quanto sta emergendo è, a mio parere, ancora più grave.

provo a rifare "il disegnino".

il Venditore, vuole 100; il "bravo intermediario" pubblicizza a 100.
Il Compratore offre 60, che è un prezzaccio. L'offerta viene presentata con tutte le carte in regola; proposta scritta, assegno.
L'intermediario, controvoglia, presenta la proposta; è veramente indegna.
colpo di scena! il venditore l'accetta.

a questo punto il "bravo intermediario" recupera la mandibola che gli era caduta per terra e dice al venditore; "no dai! se 60 ti bastano, te lo compro io! la proposta che ti ho presentato la stracciamo e facciamo cosa nostra"

se a casa vostra questo è un modo corretto di operare, poi non stupitevi se la gente tratta voi con altrettanta correttezza.

Tipo quelli che mandano degli amici a vedere gli appartamenti e firmano loro i fogli visita, per poi scavallare belli belli freschi freschi
 

CheCasa!

Moderatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
e tu accetteresti una sconfitta simile come agente immobiliare dico. Cioè fammi capire, forse non ho capito io, l'acquirente vorrebbe fare una trattativa a ribasso, l'agente non la prende per i suoi motivi che conoscendo il lavoro, sono anche validi, si presenta dal proprietario dicendo l'agenzia non ha preso la mia proposta più bassa. E tu non ti aspetti una telefonata da parte del proprietario? Per dire, guarda il cliente è qui da me, non lo voglio perdere. Ti autorizzo a contattalo perché ho cambiato idea e chiudo a questa cifra, ma dato che comunque dovrò pagare la provvigione, vada pure in agenzia.
Questa è correttezza, il resto no.

Non dico questo.
Dico che, per come spesso l'acquirente pone la questione ("non voglio che l'agenzia sia coinvolta.... se lo fai non ti compro casa") il venditore è solitamente portato a telefonarti dopo aver trovato l'accordo e non prima. E non perché non voglia pagare l'agenzia ma per evitare (lui pensa) che, in caso contrario, gli salti la trattativa.
Nè posso pretendere che, in questi casi, il venditore oltre che della sua mediazione, debba preoccuparsi anche del pagamento dell'agenzie dovuto dall'altra parte.

Quest,o quando il venditore è un privato. Il comportamento corretto che tu hai evidenziato, Rosa, (magari fosse così) me lo aspetterei più da un costruttore con il quale il rapporto di lavoro è continuativo, esiste maggiore esperienza e la fiducia va conquistata giorno per giorno.
 

Rosa1968

Membro Storico
Non è una questione diversa tra costruttore o privato. Mi pare evidente che se il privato non avesse messo il paletto sul prezzo invalicabile avrebbe preso la proposta l'agente immobiliare ti pare? A fronte di ciò le condizioni nella trattativa le gestisce lui. Se l'acquirente usa l'arma non compro credo che non avrebbe difficolta a farlo riproporre ad altri acquirenti. Questa é la logica. Troppo spesso invece si vuole fare lo atra affare a discapito di chi ha investito e crede in quel prodotto svalutando l'operato. Come stai usando un mio cliente per concludere una trattativa! E l'acquirente si preoccupa di quando dura il foglio visita. Per tutta la vita avrai quell'agente sulla coscienza. Che ha famiglia ...
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Che poi non ci rendiamo conto di una cosa. É andato a vedere un immobile sopra le sue possibilità! Ma si tanto va di moda abbassare i prezzi ..... Sciambole!

Oggi moltissimi clienti (se non quasi tutti...) vanno a vedere immobili al di sopra delle loro possibilità, non solo in vendita, ma anche in affitto, perchè ritengono che, siccome siamo in crisi, i prezzi si debbano ribassare per forza, e spesso lo pretendono.

Una volta chiedevano, oggi esigono che il prezzo sia trattabile e spesso ampiamente trattabile...
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
a questo punto il "bravo intermediario" recupera la mandibola che gli era caduta per terra e dice al venditore; "no dai! se 60 ti bastano, te lo compro io! la proposta che ti ho presentato la stracciamo e facciamo cosa nostra"

se a casa vostra questo è un modo corretto di operare, poi non stupitevi se la gente tratta voi con altrettanta correttezza

Non si capisce dove stia l'elemento di scorrettezza o quale l'ingrediente che fà urlare allo scandalo.

La casa è in vendita..?
Basta.

Il primo che arriva se la compra.

Non si capisce caro @eldic la notizia quale sia.

Se decidessi di offrire lui 100 euro in più grideresti alla turbativa d'asta..?
 

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