La prima cosa che un probabile acquirente nota, in un immobile che vuole acquistare,
è lo stato in cui si trova. Suggerisco a chi mi affida un incarico, di presentare i muri e l'interno in uno stato decente. E' certamente vero che ognuno ha idee diverse su come vuole rendere abitabile un appartamento ma i soldi spesi per le riparazioni più urgenti
vendono ripagati da una valutazione più alta.
Non accetto mai un incarico per vendere un immobile in condizioni disastrose.
Tu hai ragione.
Se non altro per via del fatto che, dopo tanta esperienza sul campo, sia legittimo e giustificato da parte tua, evitare alcuni contesti e prodotti di vendita, preferendone di piu' eleganza o decoro.
Tuttavia, in quei contesti, trattando con clienti dall'occhio piu' obbiettivo e con meno pregiudizio, vale il vecchio detto:
Habitus non facit monachum.
Anni fa' disponevo in vendita una villetta.
In condizioni economiche di deriva, il figlio, fuori tutto il giorno x lavoro, lasciava gli anziani genitori in casa da soli.
Il camino, funzionava con legna di bancali reperiti chissa' dove, per evitare di accendere la caldaia.
Lo sporco e il cattivo odore presente in alcuni locali era nauseabondo.
Ancora al ricordo provo tuttora orrore.
Seppur trascurata e maltrattata, la casetta, aveva caratteristiche notevoli ed il prezzo non era proprio d'occasione.
Un cliente interessato, che l'aveva vista da solo, insisteva a piu' riprese, affinche' l'agenzia si attivasse lei a ripulirla.
Considerato l'impossibilita' del figlio a farlo.
Cosi' da poterla far vedere a sua moglie, che in quelle condizioni, si rifiutava di venirla a vedere.
La vendemmo nel frattempo che lui ancora insisteva esortandomi nell'opera di ripulisti.
Cio conferma una delle regole cardine dell' a b c della vendita.
Ovvero quando si vende non si deve toccare niente.