ICI, la rivolta della Sicilia, il Presidente della Regione Raffaele Lombardo, contro i suoi alleati, ricorre alla Consulta.
Sull'ICI è la Sicilia a pagare il prezzo più salato. Gli sono stati "scippati" 1 miliardo e 400 milioni, l'abolizione dell'imposta costerà due miliardi e 600 milioni. Fondi considerati essenziali. Inoltre, la Sicilia "contribuirà" per più della metà. La mossa di Lombardo però non arriva a sorpresa. Il leader dell'Mpa aveva già dichiarato che i suoi legali stavano studiando un ricorso. E la strada l'hanno trovata. Il decreto sull'ICI fu deciso nel Consiglio dei ministri di Napoli. Lombardo non c'era. E secondo lo Statuto siciliano il presidente della Regione è chiamato a partecipare con voto consultivo alle sedute del Consiglio dei ministri quando si discutano materie di interesse regionale. Non solo. "L'operazione - aveva avvertito - non si può fare perché si dirottano verso spese correnti fondi destinati agli investimenti per le infrastrutture siciliane ".
Questo il primo atto della querelle voluta,giustamente, dal Presidente Lombardo. Nel mese di Luglio scorso c'è stata una seduta della Consulta ma ancora nessuna decisione definitiva.
Sull'ICI è la Sicilia a pagare il prezzo più salato. Gli sono stati "scippati" 1 miliardo e 400 milioni, l'abolizione dell'imposta costerà due miliardi e 600 milioni. Fondi considerati essenziali. Inoltre, la Sicilia "contribuirà" per più della metà. La mossa di Lombardo però non arriva a sorpresa. Il leader dell'Mpa aveva già dichiarato che i suoi legali stavano studiando un ricorso. E la strada l'hanno trovata. Il decreto sull'ICI fu deciso nel Consiglio dei ministri di Napoli. Lombardo non c'era. E secondo lo Statuto siciliano il presidente della Regione è chiamato a partecipare con voto consultivo alle sedute del Consiglio dei ministri quando si discutano materie di interesse regionale. Non solo. "L'operazione - aveva avvertito - non si può fare perché si dirottano verso spese correnti fondi destinati agli investimenti per le infrastrutture siciliane ".
Questo il primo atto della querelle voluta,giustamente, dal Presidente Lombardo. Nel mese di Luglio scorso c'è stata una seduta della Consulta ma ancora nessuna decisione definitiva.