da Luxury 24: Abitazione svalutata in pochi anni - Il Sole 24 ORE
Abitazione svalutata in pochi anni
12 ottobre 2015
Quello nella prima casa è un investimento particolare, perché serve anche a soddisfare un bisogno essenziale. È fuor di dubbio, però, che chi ha acquistato la propria abitazione nel 2007 lo ha fatto in uno dei momenti migliori per il mercato immobiliare: secondo Scenari immobiliari, da allora i prezzi nelle grandi città sono scesi in media del 15,5% in termini nominali. Perciò, anche se quello nel mattone è l’investimento di lungo periodo per eccellenza, chi si trovasse a dover vendere oggi, dopo otto anni, dovrebbe mettere in conto una pesante minusvalenza. A cui si aggiungono i costi sostenuti in questo periodo: imposte sull’acquisto, notaio, spese condominiali, tassa rifiuti e imposte sul possesso (ICI nel 2007 e IMU-Tasi dal 2012). Tutte spese che, di fatto, erodono di un altro 9,2% l’importo speso per l’acquisto. Così, fatto 100 euro il prezzo della casa nel 2007, in tasca a chi la vende oggi restano solo 75,30 euro, contando anche le spese. Ma depurando il dato dall’inflazione, il gruzzolo si sgonfia ancora di più, fino a 66,10 euro. Unica consolazione: aver evitato il costo di un affitto.
Abitazione svalutata in pochi anni
12 ottobre 2015
Quello nella prima casa è un investimento particolare, perché serve anche a soddisfare un bisogno essenziale. È fuor di dubbio, però, che chi ha acquistato la propria abitazione nel 2007 lo ha fatto in uno dei momenti migliori per il mercato immobiliare: secondo Scenari immobiliari, da allora i prezzi nelle grandi città sono scesi in media del 15,5% in termini nominali. Perciò, anche se quello nel mattone è l’investimento di lungo periodo per eccellenza, chi si trovasse a dover vendere oggi, dopo otto anni, dovrebbe mettere in conto una pesante minusvalenza. A cui si aggiungono i costi sostenuti in questo periodo: imposte sull’acquisto, notaio, spese condominiali, tassa rifiuti e imposte sul possesso (ICI nel 2007 e IMU-Tasi dal 2012). Tutte spese che, di fatto, erodono di un altro 9,2% l’importo speso per l’acquisto. Così, fatto 100 euro il prezzo della casa nel 2007, in tasca a chi la vende oggi restano solo 75,30 euro, contando anche le spese. Ma depurando il dato dall’inflazione, il gruzzolo si sgonfia ancora di più, fino a 66,10 euro. Unica consolazione: aver evitato il costo di un affitto.