Se le case costassero un 30 - 50 % in meno di adesso, non si farebbero tutti questi discorsi...un crollo del mercato immobilare sarebbe, paradissalmente, auspicabile.
Una riduzione dei prezzi di questa portata rispetto ai valori attuali sarebbe possibile solo se la crisi si fosse acuita enormemente.
Molti operatori sarebbero probabilmente falliti o in procinto di farlo, le aziende impegnate nella produzione dei materiali per l'edilizia non avrebbero utili e al contrario sarebbero in procinto di chiudere o di licenziare drasticamente producendo effetti devastanti sui consumi in generale.
Non sarebbe meglio se le banche ricominciassero ad assolvere alla loro funzione, rilanciando i consumi e promuovendo un nuovo e più sostenibile sviluppo economico, magari dopo aver stabilito regole serie contro alcuni tipi di speculazione finanziaria?
Viviamo in un'epoca in cui una qualsiasi azione di scarso valore può essere acquistata al mattino a pochi centesimi e per un'importo totale di miglioni di dollari producendone un repentino aumento dei prezzi per poi essere rivenduta nel primo pomeriggio per qualche decina di dollari, rifacendola repentinamente piombare nell'oblio dalla quale era stata destata per una speculazione finanziaria organizzata ad hoc.
Ovviamente viene acquistata non con soldi reali ma grazie alla possibilità di acquistare allo scoperto, facendo guadagnare al suo promotore dollari veri e sonanti... ma sai cos'è divertente in tutto questo.
Che questa operazione viene considerata "normale".
Nei rari casi in cui interviene il garante la giustificazione in uso è quella dell'errore dell'operatore nel battere la cifra sulla tastiera.
...e noi dovremmo crederci pure...
Nelle scorse settimane in Francia si è aperto un processo contro uno di questi operatori finanziari dipendente di una tra le banche francesi più conosciute.
Ovviamente viste le proporzioni del "buco" generato, il processo è divenuto un'evento mediatico con la conseguenza di rendere pubbliche le situazioni e i meccanismi con cui queste grandi banche operano.
...vi consiglio di seguire l'evoluzione del processo, su internet trovate tutto... è molto "educativo"...
Questa volta però qualche cosa è andato storto, il malcapitato operatore non ha accettato mestamente le responsabilità personali accollandosi la colpa dell'accaduto ma è andato al processo con la ferma intenzione di difendersi nell'unico modo possibile...vuotando il sacco.
Stanno emergendo particolari raccapriccianti.
Oltre al fatto che pare che queste operazioni azzardate al punto da rasentare l'assurdo, fossero promosse direttamente dal consiglio di amministrazione della banca medesima e l'operatore accusato, incentivato ad aumentarne numero e volumi.
Ovviamente proprio la direzione della banca si è premurata di denunciare il dipendente all'autorità competente quando invece di guadagnare...
...dicendo di essere all'oscuro di tutto.
Questo è solo la punta infinitesimale dell'iceberg di casini sul quale si basa la nostra economia.
Scusatemi se davanti a tutto questo la mia reazione è quella di sperare che il mercato tenga, che la signore Maria di turno, non si trovi improvvisamente impoverita a causa della diminuzione di prezzo dell'immobile acquistato e che se si trova ad avere quattro soldini da investire, scelga ancora il caro, vecchio, intrinsecamente sicuro, valore immobiliare.
Forse rischierò di non essere moderno ma per me un mattone è un mattone, un sacco dicemento è e resterà un sacco di cemento il cui valore è semplicemente determinabile.
Alcuni faranno acquisti migliori di altri, qualch'uno venderà nel momento giusto, altri in quello sbagliato ma rimanendo comunque infinitamente lontani dai rischi del settore finanziario...alla fine a chi ha acquistato Parmalat non è forse andata peggio...
Ciao.