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"Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica - si legge nel testo della norma - le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono". La norma quindi equipara il web ai giornali cartacei, introducendo una parziale ma importante censura a quanto viene scritto e postato, dato che per ogni commento, nota o articolo, basterà una mail per chiederne la rimozione oppure la correzione di quegli aspetti considerati infamanti o diffamatori, indipendentemente dalla reale fondatezza della protesta.
Se anche io avessi scritto che tizio si s***** caio (rimaniamo nelle sciocchezze), il massimo che mi ritrovo è una richiesta di pubblicare la rettifica di tizio o di caio, rettifica che dovrà ovviamente essere pubblicata insieme alla mia dichiarazione originale.
se pensi che questo tizio leda un tuo diritto o ti offenda , sporgi una denuncia per diffamazione o altro ... è nel tuo diritto come è nel suo diritto esprimere un pensiero, un giudice deciderà chi ha ragione , questa è la civiltà e la giustizia , tacitare le persone non è civiltà ma censura... FabrizioIo stesso sono anni, non giorni, ma ANNI, che mi debbo ingoiare il post su un blog privato di uno sciroccato.
è nel tuo diritto come è nel suo diritto esprimere un pensiero, un giudice deciderà chi ha ragione , questa è la civiltà e la giustizia , tacitare le persone non è civiltà ma censura... Fabrizio
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